Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 68

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68
Al Telesio cosentino


Telesio, il telo della tua faretra
uccide de' sofisti in mezzo al campo
degli ingegni il tiranno senza scampo;
libertà dolce alla verità impetra.

Cantan le glorie tue con nobil cetra
il Bombino e 'l Montan nel brettio campo:
e 'l Cavalcante tuo, possente lampo,
le ròcche del nemico ancora spetra.

Il buon Gaieta la gran donna adorna
con diafane vesti risplendenti,
onde a bellezza natural ritorna;
della mia squilla per li nuovi accenti,
nel tempio universal ella soggiorna:
profetizza il principio e 'l fin degli enti.

Commento dell'Autore

Questi sono accademici, discepoli del gran Telesio, ch'uccide Aristotile, tiranno degli ingegni umani. Ma il Gaieta, che scrisse della bellezza, avanzò tutti, secondo ch'e' dice in Metafisica. Ma esso Autore, filosofo de' princìpi e fini delle cose, rinnovò la filosofia, e aggiunse la metafisica e politica ecc., e la accoppiò con la teologia.

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