Tommaso Campanella, Lettere, n. 55

Precedente Successiva

A GIOVANNI FABRI IN ROMA

Napoli, 31 marzo 1621

Molto illustre signor osservandissimo,

viene Favilla per la libertà e stampa: Vostra Signoria molto illustre li farà
queli favori alli quali s’estende la grandezza del suo animo.
Scriva al signore Scioppio ch’io mi muoro di vederlo, che per amor di
Dio passi sin a Napoli, e che da lui non voglio altro aiuto se non che mi consoli
e mi scriva qualche volta: del resto sto bene e meglio aspetto. Io ho gran
mezzi col duca di Mantova; e non voglio scriverli, perché Scioppio sta in sua
casa: né devo io trattar cosa che lui non tratta per se stesso in mio favore,
parendomi farli torto. Mandili Vostra Signoria la lista delli libri; e che lui
ordini che vuol per suo servizio da me, che son suo sempre e conosco quel
che li devo. A Dio.

Napoli, 31 marzo 1621.

Di Vostra Signoria molto illustre
affezionatissimo servitore
Fra Tomaso Campanella
[In calce:] Gio. Fabri
[A tergo:] Al molt’illustre ed eccellente signor dottor Giovanni Fabri, Roma.

Precedente Successiva

Scheda informativa

Schede storico-bibliografiche