Tommaso Campanella, La Città del Sole, p. 49

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e opposizione s’alza per stare sotto il sole e ricever luce in
questi siti assai, che la sublima. E per questo le stelle, benché
vadano sempre di levante a ponente, nell’alzare paion gir
a dietro; e così si veggono, perché il stellato cielo corre velocemente
in ventiquattro ore, ed esse, ogni dì caminando meno,
restano più a dietro; talché, sendo passate dal cielo, paion
tornare. E quando son nell’opposito del sole, piglian breve
circolo per la bassezza, ché s’inchinano a pigliar luce da lui, e
però caminano inante assai; e quando vanno a par delle
stelle fisse, si dicon stazionari; quando più veloci, retrogradi,
secondo li volgari astrologi; e quando meno, diretti. Ma la
luna, tardissima in congiunzione e opposizione, non par tornare,
ma solo avanzare inanti poco, perché il primo cielo non
è tanto più di lei veloce allora c’ha lume assai o di sopra o di
sotto, onde non par retrograda, ma solo tarda indietro e veloce
inanti. E così si vede che né epicicli, né eccentrici ci voleno
a farli alzare e retrocedere. Vero è ch’in alcune parti del

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