Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 72

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moderno, che scrisse contro la scomunica di papa Paolo quinto
fulminata contro la Repubblica di Venetia, et lo provano, perché
Christo non pigliò signoria temporale né prima, né doppo la resurettione;
dunque neanco la lasciò a Pietro, et disse: Regnum meum
non est de hoc mundo
, et che era solo spirituale re, e pagò il tributo
come vassallo dell’imperio, e riconobbe Pilato per suo superiore,
dicendo: Non haberes potestatem in me nisi data fuisse tibi desuper.
Di più, volendo le turbe farlo re, se ne fuggio; et altri pregando che
dividesse l’heredità tra doi fratelli rispose Quis me constituit iudicem?
Non usò gladio materiale, ma ne riprese Pietro. Et san Paolo disse:
Arma militiae nostrae non carnalia; et Regnum suum est regnum
omnium seculorum et potestas eius aterna
, come disse Daniele, ergo

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