Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 280

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fecondità loro, e li molti non possono ben stringersi, e son fieri per
esser nati al freddo, il qual ritiene il calor nativo che non esali fuori
con le sue parti sottili, onde restano pieni di sugo e sangue, e li corpi
crescono assai, e sono pieni di spiriti, onde fortissimi sono, e inclinati
al gusto di Bacco più che di Venere, e per le fuligini ingenerate son di
pensieri interrotti, e per la copia delli spiriti dediti ad ogni licenziosità,
sospetti ed ebri con poca gravità. Onde loro {ai settentrionali} conviene legge assai
larga, perché le passioni dell’animo loro sono più possenti a sfrenarli,
che la legge a frenarli, e confidati nella forza non stimano l’autorità
dominante: le quali cose son tutte contrarie a meridionali, e massime
a Spagnoli, che sono loro antiscii.

Pertanto io dico che la libertà della religione fu da loro {i settentrionali} abbracciata
agevolmente, sì per l’inclinazione alla licenza di Bacco, di potere a
ogni tempo far conviti e sguazzare e bevere e non curare la legge religiosa
che al digiuno li invita; sì ancora perché, sendo le passioni loro
veementi, si credono non potersi astenere.
Onde predicando Lutero e
Calvino che l’uomo non ha libertà di fare bene o male, ma che Dio
opera in loro il bene e il male, facilmente {i settentrionali} li han creduto, parendo ad
essi che non hanno libertà di potere non bevere e bevere, e di servire,
ecc., sì anco per sfrenarsi dalla servitù del papa e delli prencipi,
contro li quali predicò Lutero, ecc. Onde, sotto colore di mantenersi
in libertà di conscienza, si mantengono in libertà di signoria, della
quale più si servono che non a essa servono.

Onde il primo errore che si è fatto con loro fu di lasciar Lutero
vivo nella dieta d’Augusta, detta Augspurgh, o non mandarlo in
esilio lontano, la qual cosa, se bene alcuni dicono averla fatta per

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