Luigi Firpo, La Congiura di Calabria, doc. n. 12, p. 218

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quelli che voglio per Ferrante mio fratello et poi fa quelli delo
nuntio.
fra Thomase va te riposa bona sera.
Ita est Franciscus Tartaglia qui supra
Fra Thomase Che ne sono di fratimo, e, de patrimo.
Fra Pietro non dubitare che sono civili, è stanno con Gioseppo Grillo
et Francisc'Antonio Olivieri,
Fra Thomase è tuo frate che n'è.
Fra Pietro Ferrante stà con quella marmaglia del civile.
Fra Thomase o che pietà, che sape quello poveretto di Francesco antonio
d'Oliviero.
Fra Pietro Tu vidi mò.
Fra Pietro Scripsisti satis hodie.
Fra Thomase Maxime omnia.
... Lo Martines è restato fora del castello, e lo Nofrio l'hà chiamato
lo Capitaneo noi possemo parlare?
Fra Thomase Tu nescis genus Hispanorum.
Fra Pietro Ego scio genus, et scelus Hispanorum.
Fra Thomase scis si Thomas Assarus ivit in libertatem.
Fra Pietro minime.
Fra Pietro Interroga hominem superiorem.
Fra Thomase Non possum.
Fra Thomase Fac ut cras possim dare paginam scriptam Fratri Petro, ex
quo non possum loquere, et audio hodorem hominis.
Fra Pietro scongiura illos.
Fra Pietro loquere latinè, ex quo sunt idiotae, et non intelligunt latinam
linguam.
Et cum stetissent per momentum absque loquela ulla,
Fra Pietro nemo adest per che non vanno con lo vitio.
Fra Pietro habes lumen.

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