Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 102

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voltar l’altra guancia a chi ti percuote l’una; non tesorizare; far
bene alli nemici e pregar per loro; non pensar al futuro né
provedersi: «Nolite cogitare de crastino, nolite soliciti esse quod
manducabimus». Dunque non bisogna fatigar per avanzar
per li bisogni, né provedersi per tutto l’anno etc., non pur
bisogna far guerra, et ognun ci soggetterà e ci guasterà la republica.
Dunque è cosa impossibile, e pur quando dice che
vendiamo quanto havemo, e lo diamo a poveri, e castrarci per
il regno di cieli etc., e cavarci quell’occhio che ni scandaliza,
et haver a piacer di esser perseguitati etc.
Io rispondo che quanto più si osserva di questa republica
di Christo, meglio si vive, e che bene è impossibile alli malvaggi,
non alli buoni, e che gl’apostoli suoi vivettero secondo
questa republica, e pur il patriarcato di san Marco in Alessandria
vivea di questo modo, e che gl’Anabatisti di Moravia, si
non fossero nella fede erranti, in questo del costume viveno
bene.
E certo se nullo tesorizasse, tutti sariamo ricchi, e la republica
abonderia di beni per tutti. Ma perché li beni humani
son divisi tra pochi possenti ricchi, il resto è povertà estrema,
e li poveri si fanno vili, insidiosi, spergiuri e ladri, e li ricchi
superbi, avari, gulosi, otiosi, libidinosi, e così il Mondo è
pieno di guai, ma se tutti havessimo in comune, e gl’offitiali
distribuissero gli uffitii ad ognuno secondo l’habilità naturale,

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