Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 122

Precedente Successiva

faccin giudice il più savio della Chiesa e dice che pur li giuditij secolari
appartengano al giudice ecclesiastico, e molto più: An nescitis
quia angelos iudicabimus, quanto magis ista saecularia
. Dunque non
venne il figliol di Dio, come disse, ut iudicet mundum, cioè a fare il
giuditio finale, al quale verrà nell’ultimo de secoli, ma il temporale,
che indrizza la gente al ben vivere, egli pur instituì nella sua Chiesa.
E tolse solo il giuditio ingiusto e temerario, Nolite iudicare, et non
iudicabimini
. Ma poi: Quod iustum est iudicate.
Da tante raggioni et authorità si vede che sia falso il Pseudo
Theologo, asserente che la potestà data agli apostoli sia solo sopra
il peccato di sciorre e legare, perché: Si peccaverit in te frater tuus
etc, et perché dicendo Christo: Data est mihi omnis potestas, insufflavit,
et dtxit: Accepite Spiritum sanctum, quorum remiseritis peccata
etc, e
così la diede a Pietro come a gli altri. Et io rispondo che questa è
una disimulata ignoranza, perché se egli havesse ben letto l’authorità
che donano i profeti al Messia et al suo regno, haveria ben visto che
è temporale, e spirituale, e universale; ma senza dubbio questa di
rimettere li peccati è la maggiore et include ogni altra. Ma sopra si è
vista la differenza tra Pietro e gli altri, perché a lui solo fu dato nome
di Pietra, qual haveva Christo, Et quodcumque solueris etc. E poi
separatamente: Pasce oves meas. Et per pascere e reggere ci bisogna
dar dottrina non solo, come fanno i filosofi, ma dottrina authorizata
come lo legislatore, e per far leggi ci bisogna e direttiva, e costringitiva
potestà. Poi dico che, se gli huomeni non peccassero, basteria la
parte direttiva, come dice san Gregorio che, se non errassero gli altri
vescovi, egli non essercitaria superiorità sopra di loro. Hor, perché in
tutti negotij humani accade peccato, sopra tutti il dominio apostolico
si stende, quando pur lo voi limitare con questa glosa, che sit
solum super peccatum
, la vera signoria è dar legge e far gli huomeni

Precedente Successiva