Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 72

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se avesse tolta la Bianca per mancamento di successori
solamente.
Di più, si deve usar con la moglie a tempo di stelle propizie, e
dopo la digestione, precedendo l’astinenza del coito per fecondare il
seme, e con sommo amore, perché il seme regio importa a tutto il
mondo, e questo sarebbe a tutti utile osservarlo. Ma i principi e i
popoli curano più della razza dei cavalli che della propria.
Di più, si deve esercitare la reina pregna moderatamente in
qualche esercizio per fortificare la prole. Il figlio nato si deve allattare
di latte di donna generosa, forte e savia, e più in mano di uomini che
di donne, ché li costumi si beono col latte.
Dopo, si deve pigliare spasso mirando le figure di matematici, cioè
la descrizione delli suoi regni, e vedere cavalli e armi, e non con giochi
donneschi, come s’avvezzaro i figli di Ciro e di Cambise e Dario, che
fatti molli si credettero per propria beatitudine e non di popoli essere
re, e rovinaro, come Platone afferma.
Devono avere maestri religiosi, vescovi e capitani invecchiati in
guerra, e belli parlatori, che imparino la lingua della legge parlando, e
non con fastidio della grammatica, ed essendo più grandi esercitare
l’ingegno e il corpo ancora, perché del Re le proprie virtù sono il
valore e la sapienza.
Si deve sapere, che chi esercita solo il valore corporale senza l’ingegno,
dico in sé e nei suoi vassalli, diventa

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