Tommaso Campanella, Narratione della istoria, p. 299

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è baia –. Fra Dionisio però andò al convento di Pizzoni per appartarsi,
dove andando li sbirri a pigliarlo con don Carlo Ruffo, si
fuggío stravestito; e don Carlo prese carcerato fra Giovan Battista
di Pizzoni, vicario del convento, e fra Silvestro di Lauriana, e loro
disse che non pensassero piú in questa vita, perch’era chiaro ch’essi
avean congiurato con Campanella e Ponzio, loro amici, e con altri
prelati di ribellar il Regno, e però era venuto Carlo Spinello,
tanto piú ch’in quel medesimo tempo li clerici di Seminara ruppero
li carceri secolari per liberare un clerico armata manu, gridando:
– Viva il papa! –; per lo che il Pizzoni, spaventato e credulo,
pensò come sfuggir la furia di secolari e disse che non era ribellione,
ma altro, perché un mese avanti era stato il Campanella col
Dionisio in Pizzoni, tornando dal marchese di Arena, come pur
esso Pizzoni nel processo del Sant’Officio e nella ritrattazione.

ii. Fra questo, Carlo Spinelli con molti capitani suoi scorrea la
provincia armata manu,spargendo fama che si volea ribellare, e
carcerò tutti quelli di Catanzaro. Ma non don Alonso de Roxas, il
governatore, perché era andato con una compagnia di soldati al
rumor di clerici di Seminara, chi ruppero li carceri gridando: – Viva
il papa! –, e intendendo che volea Spinelli con Xarava carcerarlo,

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