Tommaso Campanella, Narratione della istoria, p. 302

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lo fecero morir di domenica, avanti che si presentasse la bolla
del clericato per lunedí, e nella sua morte si scommosse il cielo e ’l
mare e s’annegaro otto navi e galere in porto di Napoli. Talché il
processo formato poi d’eresia ha fatto cessar le morti, e intrare li
ecclesiastici al giudizio, e procedersi via iuris,e venir in Napoli, e
non morir inconsulto pontifice, iure belli,come dicea Xarava.

14. Però, sendo il Campanella appartato in un convento di Franciscani
detto Santa Maria de Titi in una montagna, andò Maurizio
per ucciderlo e indultarsi: e lui fuggío e si donò in mano di
Giovanni Musuraca nella Roccella e scrisse all’auditor David, che
li dicesse se dovea presentarsi. E ’l Musuraca lo fe’ spogliar l’abito,
dicendo che lo volea conducer ad una vigna secreta, e lo fe’ carcerare
subito, avanti che si tagliasse la corona: e fu condotto a Castelvetere,
e dubitando subito d’esser morto, perché cosí dicea il Musuraca,
e che venea per questo Xarava e ’l baron della Bagnara e ’l
baron di Gagliato con piú di duecento persone. Li quali venuti,
li dissero che dovea morire e che fra Giovan Battista di Pizzoni
avea detto tante eresie con la ribellione. Per questo esso Campanella
pensò subito che questa fu arte del Pizzoni per fuggir la furia
secolare e avvisò per questo a fra Domenico di Stignano, ch’era
seco carcerato, che pur dicesse eresie; ed esso Campanella, dall’altra
banda, disse che questo era negozio piú presto negoziato con
Turchi, e non col papa né per ereticare, e che però Maurizio era
andato sopra le galere di Amurat Rais a far il riscatto di certi suoi
paesani e si fe’ fare salvo condotto. E cosí piacque poi a Xarava che
ci entrassero Turchi, e lo condusse a Squillaci, e fe’ di novo esaminar
li primi revelanti, chi dicevano e sdicevano a suo modo e deposero
della venuta di Turchi, la quale fu falsissima, perché ogni
anno solean venire a far preda con l’armata e quello anno non

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