Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 462

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subito eresceno e subito mancano, ma i gran fiumi c’hanno propria
acqua originale, son perpetui. Le zucche, i melloni, l’avena, subito
cresceno e fanno il frutto nel primo anno, e poi nell’estate moreno; le
querce, faggi, narangi, tardi fruttificano, e vivon assai tempo. La
femina è più presto atta a crescer e a far figli ch’il maschio. Onde Platone
e Aristotele voglion che nell’accasamento la femina sia di anni 18,
il maschio di 36: e la legge romana, la femina di 12, il maschio di 14.
Item, li passeri e li cani, che presto cresceno e fan figli, vivon poco
respetto all’uomo e al cervo che tardano, e li fanciulli che presto
fruttano e si mostrano d’ingegno senile, presto moreno. Il medesmo si
vede in astrologia, che le cose c’han principio da pianeti veloci, come
la Luna e Mercurio e Venere, presto cresceno e poco durano. Quelle
che da Saturno e Giove, pianeti tardi e ponderosi, son di lunga
durazione, come Tolomeo e S. Tomaso anche notò. Dunque sendo
l’Imperio di Spagnoli subito cresciuto, talmente ch’in l00 anni ha
occupato più paesi che non i Romani in 700, è certo che sia subito per
cadere e spezzarsi, e senza dubbio come un torrente cresciuto con
acque piovane e non sue. Così Spagna con forze strane e quasi fatali,
per matrimonii ed elezioni e adozioni e per eredità, ebbe subito
augmento e da altre nazioni sostegno, come di sopra.
Item, come le zucche e le biade mandan fuori tutta lor sostanza, lo
succo e lo spirito senza far radici, lussuriando e dilatandosi, si sfiatano e
invecchiano, così Spagna tutto il suo potere e il sangue ha diffuso fuor di
sé, et è rimasta senza abitatori e senza valore, sol col clero, frati, preti,
monachi e puttane. E quei che nascono per lo più son bastardi, li quali

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