Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 492

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questo pretesto di libertà di conscienza si mantengono in libertà di
signoria, e non è tenuta per gran colpa tra loro la fellonia: anzi son
ricevuti in grazia come prima. E Spagna fomenta con denari e con
promesse tra Francesi la discordia e la disobedienza dal Re. Ma questo
che nel 1598 dice il Campanella scrivendo, nell’anno 1620 è passato.
Perché la Francia per opera e senno del cardinale di Richelieu e per il
valor di Ludovico XIII è unita. Li governi son quasi ad tempus, e
ridotti in man del Cardinale, e di più son li eretici abbassati e li nidi e
refugii di rebelli e d’eretici demoliti, come Nimes, Clerach, Santangeli,
Montalbano, Monpilier, etc., e la discordia tra il Re e suo fratello
è placata. Solo resta la Regina madre, che non può far guerra di fuori.
Di più, la Spagna è cadente, mentre Francia è in ascendente, tanto per
ragione celeste quanto terrestre, ut supra: e perché non può star Spagna
crescendo Francia, ma può Francia, crescendo Spagna, per le
ragioni sudette, resta di mostrar in che modo e con che arti Francia
può vincer la Spagna nel tempo presente.

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