Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 562

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Art. 13
Argomenti a Lucca.
A Lucca anche bisogna intimare, che come ammaliata paga a Spagna
denari e soldati per tenerla sicura dal Granduca e da Genoesi, ignorantemente:
perché la Spagna quando averà pace da altri, se piglierà Lucca
per sua. E però tiene Pontremoli su le coste del Lucchese e li porti di Toscana
per divorarli insieme. Si può dire anche la sicurtà delli traffichi
futura, quando l’una e l’altra Sicilia, ove ella negozia, saran del Papa etc.
Art. 14
Argomenti a Spagna.
A Spagna non bisogna parole di senno, che non l’intendeno, ma
solo improperar la schiavitudine ch’essa stessa patisce da gli Austriaci,
già spopulata e di tributi afflitta. E che Dio donò a lei il
Mondo novo, et essa, tradendo la causa di Dio, combatte per il vecchio,
e perderà l’un e l’altro, se non s’avvede; e che li Francesi per
carità li stringono con guerra ad andar al Mondo novo, per meglio e
della fede, c’han tradito a gli Olandesi, e della politica, che si disfà
contra il fato caminando.
Art. 15
Al duca di Parma.
Al duca di Parma e di Modena non bisogna altri avvertimenti, né
al duca di Mantua, che essi sanno di non poter star sicuri, né amplificar
i loro stati, mentre regna in Italia il re

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