Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 48

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havendole egli create. ma gli fur date ad uso solamente, et a governo
suo con certi termini raggionevoli.
Il donatario, il depositario, il commodatario, il mutuatario, il
compratore, il cambiatore, il feudatario si dicono signori della cosa
data, o depositata, o locata, o imprestata, o comprata, o cambiata, o
infeudata solo in quel modo che son fatte a loro proprie de iure, et
de facto, e mentre etc.
Chiunque si serve della cosa in altro modo che permette la raggione
eterna, o naturale, o scritta, è obligato a restitutione o all’huomo,
di cui l’usurpa, o a Dio, di cui usurpa più potestà che non ha
ricevuto, perché abusa gli occhi proprij, o le mani, o la spada, o la
robba malamente, restituirà a Dio con la pena, o penitenza ciò che
ha usurpato, con più rigore che non si restituisce all’huomo quel che
gli fu rubbato, perché a questo si restituisce solo in quanto era da
Dio fatto suo proprio quel che si tolse il ladro. In questo senso ben
disse Isidoro, et Ambrosio, che il pane che gettiamo, e la pecunia
sotterrata non è nostra perché l’abusiamo, e siamo obligati a restituire,
intendo a dire, in pena, se non restituimo a Dio nelli poveri suoi.
Null’huomo può essere signore degl’huomeni per se assoluto, che
possa togliere a loro la robba e la vita, quando, e come piace a lui nel
modo che si tiene il turco, e senza causa, perché non ha dato a loro
la vita e la robba, né altra cosa, e quel, che l’huomo dona, non è suo,
ma l’ha ricevuto da Dio mediatamente, o per mezo de’ genitori, o
d’amici, o d’armi, o per altra translatione secondo il fato, cioè l’ordine
che Dio apporta, e però transferisce il dominio, ma Dio non
può transferire a noi il dominio, perché non può essere che noi
siamo, né quelle cose, che habbiamo, senza dependere sempre da lui
in essere, operare e conservare.

Quando Dio disse Dominamini in piscibus maris,et volatilibus
celi, et bestijs terrae
, s’intende dominio participato, et usuale, non
assoluto, perché pur doppo mangiata la cosa e fatta nostra sostanza,
è di Dio, e per Dio, et in Dio più che in noi e con regola sua bisogna
usar questa potestà.

Mai si legge, che Dio habbia fatto l’huomo signore degli huomeni,
ma solo padre, governatore, o guida. Ma quando l’huomo si fa
bestia, spesso Dio fa un signore dell’altro per punirlo, come Mose fu
fatto Dio di Pharaone, e Nabucodonosor signore delle nazioni, ma

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