Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 454

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fece la conspirazione con Enrico IV re di Francia contra loro, e il duca
Rainuccio di Parma dal Conte di Salines in Ispagna fu trattato, come
privato, di Vossignoria. Però non è maraviglia, se li successori serbano
in corde questa ingiuria.
Di più, li Vicerè e officiali spagnoli parlano con tanto orgoglio a
vassalli, né si degnano mirarli, né di risponderli se non con una parola
altiera. Laonde li gentil’uomini e li villani non desiderano cosa più che
la depression di tal superbia: vedi che fanno a casa Colonna per li
titoli, dopo che tanto tempo furo serviti e aggranditi da Colonnesi.
Dopo questo siegue l’ingratitudine, che non solo non rendeno il
beneficio, stimandosi degni d’esser solamente serviti, ma di più odiano
quelli che li han fatti gran beneficii, quasi dolendosi che fosser di tanto
valore, che potesser a Spagnoli far bene. E però intossicano tutti
gran benefactori, come fecero al marchese Spinola, al duca Alessandro
di Parma, a don Giovanni d’Austria, a Marc’Antonio Colonna, e
poi uccisero Valdestain, e Cristoforo Colombo, che donò a loro un
mondo, lo onoraro con metterlo in carcere, e il Gran Capitano loro
l’infamaro di latrone. Hanno vituperato i nobili napolitani Caraffi,
Spinelli, Capui, che lor nelle guerre han servito, e il Campanella, che
scrisse tanto mirabilmente della Monarchia di Spagna e il Panegirico ai
principi d’Italia per stabilimento di quella, tennero in carcere

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