Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 542

Precedente Successiva

4. È necessario tirar tutti principi con proponer lor interessi particolari,
ma a tutti insieme dire e giurare ch’il re di Francia non vuol un
passo di terra d’Italia, ma sol la libertà loro da Spagnoli suoi nemici,
per assicurarsi che con le forze d’Italia non abbino a soggiogare tutti,
e in particolare la Francia a loro molestissima, senza la cui depressione
non si credeno poter ascendere alla Monarchia universale, come loro
insegnò il Campanella nel libro della Monarchia di Spagna, dove dice che
solo Francia e il Papa può levar loro questa speranza.
E contra Francesi dona
per rimedio il dividerli in più regoli e principi, sì che nissun possa elevarsi da
sé sopra Spagna, e tenerli sempre divisi e discordanti, come tiene l’Italia.
Contra il Papato donò per rimedio che faccia un Papa spagnolo, e quello poi
farà cinquanta cardinali spagnoli e perpetuar il Papato in loro
; o vero far
transmigrar in Spagna il papato, come fu in Avignone, o vero mandar
il figlio del Re cardinale (che sempre n’avrà uno) a star in Roma. Il
qual, nel tempo di sedia vacante, farà eleggersi al papato, o vero far un
di suoi, parte con denaro assai, parte per paura, tenendo un esercito in
Napoli e un in Milano, con li quali appaurati e insieme premiati li cardinali
farebbeno un Papa, ut supra. E certo per questo era venuto in
Milano il cardinale Ferdinando, l’Infante di Spagna, son due anni, e
tutti gli altri cardinali spagnoli son quattro anni vennero in Roma per
far un Papa a lor modo. E si serveno di tossico e d’astrologia e d’incantesmi
ancora, per far morir il Papa presente, poco loro amorevole,
e farne uno a lor modo, come in Roma s’è scoperto, e persequitaro
con nova persecuzione il Campanella, perché allora scrisse un libro De
fato siderali

Precedente Successiva