Copernico - Al che rispose il Nolano, che lui non vedea per gli occhi di
Copernico, né di Ptolomeo; ma per i proprii quanto al giudizio, et la de
terminazione; benché quanto alle osservazioni stima dover molto a questi et
altri solleciti matematici, Smitho. Di grazia fatemi intendere che opi
nione avete del Copernico? Teofilo. Lui avea un grave, elaborato, sol
lecito, et maturo ingegno: uomo che non è inferiore a nessuno astronomo che
sii stato avanti lui, se non per luogo di successione et tempo. Uomo che quanto
al giudizio naturale è stato molto superiore a Tolomeo, Ipparco, Eudoxo, et
tutti gli altri, ch'han caminato appo i vestigii di questi: al che è dovenuto per
essersi liberato da alcuni presuppositi falsi de la comone et volgar filosofia, non
voglio dir cecità. Ma però non se n'è molto allontanato: per che lui più stu
dioso de la matematica che de la natura, non ha possuto profondar, et penetrar
sin tanto che potesse a fatto toglier via le radici de inconvenienti et vani prin
cipii, onde perfettamente sciogliesse tutte le contrarie difficultà, et venesse a li
berar et sé, et altri da tante vane inquisizioni, et fermar la contemplazione ne le
cose costante et certe. non fa per le spalli di qualsivoglia questa soma, ma
per quelli che possono portarla come il Nolano: o almeno muoverla, verso il
suo termine senza incorrere difficoltà disconveniente, come il Copernico
ha possuto fare. Menelao Romano geometra per che vedde la differenza
de moto quatrocento sessanta dui anni dopo Alessandro morto; è raggione
che n'intendesse più ch'Ipparco. Più ne dovea vedere Machometto Aracense
mille ducento et dui anni dopo quella. Più n'ha veduto il Copernico quasi
a' nostri tempi appresso la medesma anni mille ottocento quarantanove.
è da credere il Copernico non esser stato d'opinione che la terra si mo
vesse, per che questa è una cosa inconveniente et impossibile: ma che lui abbia
attribuito il moto a quella più tosto che al cielo ottavo, per la comodità de le
supputazioni. Il Nolano disse che se Copernico per questa causa sola disse
la terra moversi, et non ancora per quell'altra: lui ne intese poco, et non assai.
Ma è certo che il Copernico la intese come la disse, et con tutto suo sforzo
la provò. Al Copernico non ha bastato dire solamente che la terra
si move: ma ancora protesta et conferma quello, scrivendo al Papa, et dicendo,
che le opinioni di filosofi son molto lontane da quelle del volgo indegne d'essere
seguitate, degnissime d'esser fugite; come contrarie al vero, et dirittura.
Ma certamente al Nolano poco se aggionge che il Copernico [...] et il divino
Cusano nel secondo suo libro De la dotta ignoranza, et altri in ogni modo rari
soggetti, l'abbino detto insegnato et confirmato prima [il moto della terra]:
con l'ordinarie et proprie raggioni in vano verranno i perspettivi, et geo
metri a disputar con Epicurei, non dico, gli pazzi quale è questo liminare del
libro di Copernico: Disse appresso Nundinio che non può essere
verisimile che la terra si muove, essendo quella il mezzo et centro de l'universo,
al quale tocca essere fisso et costante fundamento d'ogni moto. Rispose il No
lano: che questo medesmo può dir colui che tiene il sole essere nel mezzo de
l'universo, et per tanto inmobile et fisso, come intese il Copernico et altri
molti che hanno donato termine circonferenziale a l'universo. Or se volete
veramente sapere dove è la terra secondo il senso del Copernico: leggete
le sue paroli. Lessero, et ritrovarno che dicea la terra et la luna essere contenute
come da medesmo epiciclo; voglio intendere qualch'altro proposito circa
la dottrina del Nolano. Perché quella del Copernico benché sii comoda
alle supputazioni: tutta volta non è sicura et ispedita quanto alle raggioni na
turali, le quali son le principali. il sole in un anno circuisce il zodiaco tutto,
facendo ogni giorno secondo Tolomeo nella terza dizzione del Almagesto, cin
quanta nove minuti, otto secondi, 17 terzi, 13 quarti, 12 quinti, 31 sesti [...].
Secondo Copernico, cinquanta nove minuti, 8 secondi, 11 terzi.