LESSICI FILOSOFICI

Floretum philosophicum (1649)

Antoine Le Roy, Floretum philosophicum seu ludus Meudonianus in terminos totius philosophiae. Auctore Antonio Le Roy presbytero, Cenomanensi. I.U. Licent. Opus elecubratum Meudonij in Musaeo clarissimi Rabelaesi, ibidem aliquando rectoris, doctoris medici, & scriptoris notissimi. praemissis diversis Meudonij elogijs, et amplissima eiusdem Rabelaesi commendatione. Parisiis, apud I. Dedin, in vico S. Ioannis Bellouaci, ad insigne vulgo dictum, Le Coeur Navré. M.DC.XLIX. Cum Privilegio Regis.

Da una verifica compiuta nei fondi di alcune importanti biblioteche europee e di altri paesi, risulta che il Floretum philosophicum è volume abbastanza raro. Esemplari dell’opera si conservano nella Bibliothèque Nationale de France e nella British Library (vedi: G. Tonelli, A Short-title List of Subject Dictionaries…, extended edition, revised and annotated by E. Canone and M. Palumbo, Firenze, Olschki, 2006, p. 77, scheda n. 106).

Il Floretum philosophicum ha complessivamente 393 pagine. La prima parte del volume consta di 106 pagine non numerate: frontespizio; una lettera di German Petre [Germanus Petraeus] indirizzata ad Antoine Le Roy e datata settembre 1648 (nella lettera si chiede l’invio del testo manoscritto per l’educazione dei figli); una lettera di risposta di Le Roy a Petre del gennaio 1649; un ritratto di François Rabelais, che era stato curato di Meudon dal 1551 al 1553; un panegirico di Meudon (delle antichità e dei monumenti) e di Rabelais – in prosa e in versi latini – che costituisce la lunga prefazione di Le Roy al lessico vero e proprio (in tale testo si riportano anche elogi di Rabelais scritti da altri autori); un breve scritto di René Le Courvasier, dottore in teologia nell’Accademia di Anjou e noto erudito dell’epoca, in lode di Le Roy; un elogio dello stile di Le Roy a opera di Pierre Datille; un estratto del privilegio del re, datato 16 novembre 1644.

Alla parte introduttiva segue il lessico vero e proprio che consta di 271 pagine numerate: la nomenclatura è costituita da circa 1800 lemmi.

Il volume si conclude con 16 pagine non numerate («Index posterior»), contenenti voci aggiuntive con numerosi rimandi alle entratre del corpus centrale del lessico.

Riguardo al Floretum philosophicum è da ricordare il giudizio poco lusinghiero di J. B. Haureau (nella sua Histoire littéraire du Maine, 1870-1877), secondo il quale l’opera sarebbe un dizionario del linguaggio filosofico molto sintetico e ben lontano dal valore del Lexicon di Étienne Chauvin (1692; 1713).