René Descartes — Passiones Animi

René Descartes (La Haye en Touraine, 31 marzo 1596 — Stoccolma, 11 febbraio 1650)

Le Passiones animi è la traduzione latina, operata da Henri Desmarets, dell'ultima opera pubblicata da Descartes, Les Passions de l'ame. Descartes non aveva potuto controllare la traduzione, essendo morto in Svezia nel frattempo; è questa la ragione per cui la traduzione non compare nella raccolta delle opere curata da Adam e Tannery. E tuttavia questa traduzione è di grande importanza per comprendere la diffusione della teoria cartesiana delle passioni nell'Europa non francofona.

Rimandando alla presentazione del testo francese un'analisi dell'opera di Descartes, ci soffermeremo qui sulla sola traduzione.

Questa è una traduzione di tipo letterario e non letterale, non 'a calco'. I vantaggi nella naturalezza dell'espressione sono bilanciati dal rischio dell'equivocità (l'uso di termini latini diversi per lo stesso termine francese, oppure la stessa traduzione latina per due termini francesi dei quali Descartes aveva distinto il significato). Questo in effetti avviene. Così, ad esempio, il termine francese "Tristesse" è tradotto quasi sempre con "Tristitia" salvo che in un passaggio fondamentale (art. 69), laddove vengono enumerate le 6 passioni fondamentali, perché lì esso è tradotto con "Moeror"; al contrario, [...]; l'equivoco generato non danneggia tuttavia il senso dell'opera.

Un'altra caratteristica, dovuta certamente al fatto che la traduzione non è stata sottoposta al vaglio dell'autore, e quindi ad una comprensibile insicurezza del traduttore, è nel maggiore uso dei sinonimi rispetto al testo originario. Così ad esempio abbiamo "Propensio vel Benevolentia" laddove Descartes usava la semplice "Affection", [...]. L'operazione è delicata, in quanto spesso Descartes distingue delle passioni che sono indicate, nella lingua, da termini sininimici.

Sono comunque osservazioni che nulla tolgono alla qualità della traduzione (che si segnala anche per la presenza di pochi regionalismi, termini derivati dall'olandese ed incomprensibili al resto d'Europa); il messaggio cartesiano raggiunse dunque l'europa, soprattutto quella non cattolica (dove il libro finì nell'Index Librorum Prohibitorum nel 1663).

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