Parole nuove dai giornali

jihadista

s. m. e f. e agg.
    ABBREVIAZIONI
  • * parola mai attestata
    abbr. abbreviato
    agg. aggettivo
    agg.le aggettivale
    ar. arabo
    art. articolo, articolato
    avv. avverbio
    avv.le avverbiale
    cong. congiunzione
    did. didascalia
    ebr. ebraico
    ediz. edizione
    f. femminile
    fam. familiare
    fr. francese
    giapp. giapponese
    gr. greco
    indef. indefinito
    ing. inglese
    inter. interiezione
    intr. intransitivo
    inv. invariabile
    iron. ironico
    it. italiano
    lat. latino
    loc. locuzione
    m. maschile
    n. neutro
    p. pagina
    part. particella
    pers. persiano
    pl. plurale
    port. portoghese
    p. pass. participio passato
    p. pres.participio presente
    prep. preposizione
    pron. pronome, pronominale
    rifl. riflessivo
    s. sostantivo
    s.le sostantivale
    scherz. scherzoso
    spagn. spagnolo
    spreg. spregiativo
    superl. superlativo
    s.v. sotto la voce
    ted. tedesco
    tit. titolo
    tr. transitivo
    v. vedi, verbo

Chi aderisce alla jihad islamica, la guerra santa contro gli infedeli; a essa relativo.

  • Ad Aleppo noi abbiamo settemila combattenti. Di questi 150 vengono dall’estero, da Paesi come la Libia e l’Arabia Saudita, oltre ad alcune unità, che non arriveranno alla decina, di quelli che non sono neanche arabi. Noi siamo sicuri -- afferma [George] Sabra per anni nelle prigioni del regime perchè dissidente -- che come sono venuti così se ne andranno quando la guerra sarà finita. Siamo sereni al riguardo, perché al Qaida o i jihadisti non hanno alcun radicamento nella nostra società, tra i musulmani della Siria». (Fra. Pug., Tempo, 23 settembre 2012, p. 11, Primo Piano).
  • Le immagini dei corpi bruciati, mutilati, abbandonati in strada, a Baniyas e Bayda, nei giorni scorsi, sono dappertutto: impossibile non vederle. Nessuno però dice più «basta». Né la comunità internazionale né l'opinione pubblica. Un motivo è l'incertezza legata all'impossibilità di appurare i fatti e le responsabilità. Un altro è la diffidenza nei confronti di interventi militari costosi e incapaci di risolvere davvero le crisi. Un terzo è la paura del rafforzarsi dei jihadisti nel Paese e nella regione. (Viviana Mazza, Corriere della sera, 5 maggio 2013, p. 1, Prima pagina).
  • Si è creata nel sud un area di nessuno di cui beneficiano soprattutto jihadisti, milizie estremiste, trafficanti di ogni genere di commerci. Si rischia insomma una pericolosa saldatura, attraverso la Libia, di aree di instabilità, che partono dal Corno d’Africa (Somalia innanzitutto) a oriente fino al Mali e al Nord Nigeria a Occidente. (Riccardo Redaelli, Avvenire, 20 maggio 2014, p. 7, Primo piano).
  • Secondo Charlie Winter, che ha tradotto il testo, il documento non era destinato a interlocutori occidentali, non si propone di intimidire, ma piuttosto è inteso per fare proselitismo, per convincere altri jihadisti a unirsi alla «missione» dello Stato Islamico, un documento di propaganda che vuole convincere che la Libia è il territorio ideale per jihadisti militanti. (Isabella Villa, Secolo XIX, 19 febbraio 2015, p. 3, Primo piano).
Già attestato in: Manifesto, 2 ottobre 2001, p. 6, Apocalisse
Tipo: Suffissazione / Denominale
Formanti: jihad (arabo), -ista

Pubblicato in: Neologismi quotidiani, Firenze 2003
Grande dizionario italiano dell’uso, Torino 2007 (2001)
Nuovo Vocabolario Treccani, Roma 2008