Immagini

i. Presentazione

     Sulla scorta del primo e unico saggio di iconografia vaniniana, edito da Andrzej Nowicki, Giulio Cesare Vanini (1585-1619): la sua filosofia dell'uomo e delle opere umane, Wrocław - Warszawa - Kraków, Ossolineum, 1968, pp. 38-44, il presente contributo vuol essere uno strumento utile a renderci più familiare la figura di Giulio Cesare Vanini e a metterci in contatto visivo con gli ambienti e le personalità da lui frequentati.

     Sfortunatamente non tutte le immagini di cui disponiamo sono attendibili. In particolare quelle che si riferiscono a Vanini sono tutte da ritenersi di fantasia. Il primo 'ritratto' è l'incisione di Johann Adam Delsenbach (Fig. 2), pubblicata nella rivista settecentesca «Neue Bibliothec», ritratto che sembra corrispondere alla descrizione fisica che del filosofo ci ha trasmesso la Chronique n. 290 delle Annales de l'Hotel de Ville de Toulouse (v. vi, ms. BB 278, ff. 13-14). Tale coincidenza potrebbe trovare una possibile spiegazione supponendo che Delsenbach sia riuscito in qualche modo ad avere notizia del contenuto della stessa Chronique. In ogni caso anche le altre immagini, sicuramente inattendibili, costituiscono una testimonianza della forte impressione lasciata da Vanini nei suoi lettori e del desiderio di pittori, incisori e scultori di rappresentarlo con la loro immaginazione e secondo una loro interpretazione della personalità del filosofo.

     L'iconografia si articola in nove serie di immagini nell'intento di offrire la più ampia gamma iconografica che ci consenta di entrare in contatto quasi diretto con il filosofo.

II. serie di immagini

Prima Serie. Vanini nelle incisioni, nella pittura e nella scultura.

Seconda Serie. Vanini: i luoghi frequentati.

Terza Serie. Vanini: le sue firme.

Quarta Serie. Vanini: i frontespizi delle sue opere.

Quinta Serie. Vanini: gli uomini del potere politico e religioso che decisero le sorti della sua vita.

Sesta Serie. Vanini: gli intellettuali amici.

Settima Serie. Vanini: i suoi protettori.

Ottava Serie. Vanini: i suoi giudici.

Nona Serie. Vanini: i suoi critici.

Decima Serie. Vanini: le sue "fonti".

Undicesima Serie. Vanini: i suoi autori.

Dodicesima Serie. Vanini:la sua influenza sul pensiero del Seicento.

iii. didascalie relative a ciascuna figura

Prima Serie. Vanini nelle incisioni, nella pittura e nella scultura

Fig. 1. G. C. Vanini. Ritratto di fantasia (1685). Dal fontespizio del libro di Johann Müller, Atheismus devictus, Hamburg, Liebezeit, 1685.

Fig. 2. G. C. Vanini: incisione (1714) di Johann Adam Delsenbach (1687-1765). Dalla «Neue Bibliothec oder Nachricht und Urtheile von neuen Büchern und allerhand zur Gelehrsamkeit dienenden Sachen», 34 St., 1714.

Fig. 3. G. C. Vanini: litografia (1817) di Raffaello Morghen (1758-1833). Da Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli ornata de’ loro rispettivi ritratti, compilata da diversi letterati nazionali, Napoli, N. Gervasi, 1817.

Fig. 4. G. C. Vanini. Presunto ritratto (1838). Da M. Laval, Le philosophe Uciglio Vanini, in «Mosaique du Midi», 1837-1838, p. 22.

Fig. 5. Busto di G. C. Vanini (1868), opera di Antonio Bortone (1847-1938). Lecce, Biblioteca Provinciale. Da Guido Porzio, Antologia vaniniana, Lecce 1908.

Fig. 6. G. C. Vanini: litografia di Petruzzelli (1878). Da Raffaele Palumbo, Giulio Cesare Vanini e i suoi tempi. Cenno biografico-storico corredato di documenti inediti, Napoli 1878.

Fig. 7. Busto di Vanini (1886) di Eugenio Maccagnani (1852-1930): Lecce, Villa Garibaldi.

Fig. 8. Vanini: Roma, Campo dei Fiori, bassorilievo di Ettore Ferrari (1845-1929): dai medaglioni del monumento a Giordano Bruno (1889).

Fig. 9. Progetto di un monumento a Vanini di Antonio Bortone, databile presumibilmente intorno al 1889-1891. Da Luigi Ponzi, Onoranze mancate per Giulio Cesare Vanini, in «La Zagaglia», n. 38 (1968), p. 12.

Fig. 10. Vanini in una tela anonima a olio: Taurisano, casa Luigi Ponzi (1902).

Fig. 11. Medaglia massonica 1914 (tratta dal monumento di Bruno).

Fig. 12. G. C. Vanini: schizzo pubblicato da Cesare Serafini, Giulio Cesare Vanini, Roma, Editoriale G. Galilei, 1914.

Fig. 13. G. C. Vanini: schizzo di Martin Zbigniew. (Da A. Nowicki, Ostatnia noc Vaniniego, Katowice 1976, p. 183).

Fig. 14. G. C. Vanini in una tela del 1935 di Rada Efimovna Chusid (1912 -). Leningrado, Museo di Storia della Religione e dell’Ateismo.

Fig. 15. Vanini in una medaglia del 1969 in occasione del primo Convegno di Studi.

Fig. 16. Busto bronzeo di G. C. Vanini (1988): opera di Donato Minonni. Casarano, Liceo Scientifico «G. C. Vanini».

Seconda Serie. Vanini: i luoghi frequentati

Fig. 1. Taurisano: Palazzo di via Isonzo, probabile casa natale di Giulio Cesare Vanini. Vi si leggono due epigrafi: quella superiore: Naturae non artis opus 1578 (Questa è opera della natura non dell’arte); quella inferiore: Fidem fati virtute sequamur (Poniamoci con coraggio sotto la tutela del destino). Il 1578 è verosimilmente la data di edificazione del palazzo.

Fig. 2. Taurisano: via Roma, casa di Alessandro Vanini, fratello del filosofo.

Fig. 3. Taurisano: via Roma, portale della casa di Giovanni Battista Vanini, figlio di Alessandro e nipote del filosofo.

Fig. 4. Taurisano: Chiesa della Madonna della Strada (xiii-xiv secolo). Schizzo di Donato Minonni.

Fig. 5. Taurisano: Chiesa della Madonna della Strada (xiii-xiv secolo).

Fig. 6. Presicce: Icona di Santa Maria degli Angeli. Si tratta verosimilmente dell’icona miracolosa della quale Vanini fa cenno nell’Amphitheatrum, pp. 72-73.

Fig. 7. Veduta di Napoli. Incisione da [Berthaut, Labelle, Callot, Saint-Aubin], Voyage Pittoresque ou description des royaumes de Naples et de Sicile, Paris, s. n., 1781.

Fig. 8. Napoli: chiesa e convento del Carmine Maggiore. Vanini vi soggiornò dal 1603 al 1608.

Fig. 9. Napoli: S. Domenico Maggiore, sede dello Studium Generale.

Fig. 10. Museo di Ferrante Imperato (da Ferrante Imperato, Dell’Historia naturale, Napoli, Stamperia a Porta Reale, 1599, frontespizio interno). Vanini lo visitò nel 1608 in compagnia di Bartolomeo Argotti (De adm. p. 205)

Fig. 11. Padova nel Seicento. Incisione in rame di Matteo Florimi, Siena, 1600.

Fig. 12. Padova: silografia del 1654 del Palazzo del Bo, sede dello Studium Generale.

Fig. 13. Padova: Chiesa del Carmine. Vanini soggiornò nell’annesso convento dall’ottobre 1608 al 28 gennaio 1611.

Fig. 14. Venezia: incisione tratta da Guillaume Gueroult, Epitome de la Corographie d’Europe, Lyon, chez Balthasar Arnoullet, 1553. Vanini predicò in una chiesa veneziana in occasione della quaresima del 1611. Probabilmente nella stessa circostanza incontrò un tale che si spacciava per Messia (De admirandis, p. 360).

Fig. 15. Veduta di Basilea: incisione tratta da [Masquelier], Tableaux de la Suisse ou voyage pittoresque fait dans les XIII cantons et Etats alliés du corps helvétique, Paris, Lamy, s. d.. Nel 1612 Vanini tentò verosimilmente di trovare nelle librerie locali il De immortalitate animae di Pomponazzi, stampato a Basilea (Amphitheatrum, p. 172).

Fig. 16. Francoforte: incisione tratta da Guillaume Gueroult, Epitome de la Corographie d’Europe, Lyon, chez Balthasar Arnoullet, 1553. Nel 1612 Vanini visitò le celebri Nundinae alla ricerca del De immortalitate animae di Pomponazzi (Amphitheatrum, p. 172).

Fig. 17. Strasburgo: la cattedrale. Acquerello color seppia di R. d’Or. Nel 1612, osservando l’immagine di Lutero, Vanini vi riconobbe i segni dell’apostasia (Amphitheatrum, p. 67). A un editore locale consegnò il manoscritto degli Astonomici commentarii, che però non videro mai la luce (De admirandis, p. 31). Riprendendo il corso del Reno verso Amsterdam rischiò il naufragio (De admirandis, p. 424).

Fig. 18. Amsterdam: incisione tratta da Johann Albrecht von Mandelslo, Adam Olearius e Abraham de Wicquefort, Voyages celebres et remarquables, Leide, Pierre van der Aa, 1719. Vanini riferisce (De admirandis, pp. 354 e 420) di avervi incontrato due sostenitori di dottrine pericolose per la fede (ma assai verosimilmente si tratta di uno stratagemma cautelativo).

Fig. 19. Londra: incisione tratta da Johann Albrecht von Mandelslo, Adam Olearius e Abraham de Wicquefort, Voyages celebres et remarquables, Leide, Pierre van der Aa, 1719. Vanini vi soggiornò dal 20 giugno 1612 al 23 marzo 1614.

Fig. 20. Londra: Lambeth Palace, sede dell’Arcivescovo di Canterbury, George Abbot. Vanini vi soggiornò nei venti mesi di permanenza a Londra, dal 20 giugno 1612 al 14 febbraio 1614.

Fig. 21. Londra: Lambeth Palace, The Great Hall.

Fig. 22. Londra: Gatehouse annessa a Westminster Abbey, progettata nel XIV secolo dall’Abbey Cellarer. Vi fu imprigionato Vanini dal 15 febbraio al 23 marzo 1614.

Fig. 23. Bruxelles: incisione tratta da Johann Albrecht von Mandelslo, Adam Olearius e Abraham de Wicquefort, Voyages celebres et remarquables, Leide, Pierre van der Aa, 1719. Vanini giunge a Bruxelles nella prima metà di aprile 1614 ed è accolto dapprima dall’ambasciaotre spagnolo, il Machese di Guadaleste, e successivamente dal Nunzio apostolico, Guido Bentivoglio. Durante il soggiorno un albergatore gli fa notare che l’esperienza diretta è superiore al sapere libresco (De admirandis, p. 121).

Fig. 24. Anversa: incisione tratta da Johann Albrecht von Mandelslo, Adam Olearius e Abraham de Wicquefort, Voyages celebres et remarquables, Leide, Pierre van der Aa, 1719. A causa di una epidemia di peste che aveva colpito la città di Bruxelles, Vanini e il confratello Ginocchio sono obbligati a spostarsi ad Anversa con il Nunzio Apostolico Bentivoglio. Qui, come ci fa sapere nell’Amphitheatrum (p. 39) avrebbe fatto esperienza del taglio dei diamanti.

Fig. 25. Veduta di Parigi: incisione tratta da Guillaume Gueroult, Epitome de la corographie d'Europe, Lyon, Chez Balthazar Arnouillet, 1553.

Fig. 26. Veduta di Lione: incisione tratta da Guillaume Gueroult, Epitome de la corographie d'Europe, Lyon, Chez Balthazar Arnouillet, 1553. Vanini vi soggiornò dalla fine di gennaio a giugno 1615, dando alla stampe l’Amphitheatrum presso la vedova dell'editore Antoine Harsy. Tentò di trovare nelle librerie locali il De immortalitate animae di Pomponazzi (Amphitheatrum, p. 172). Nel fiume osservò che i lucci si mangiano l’un l’altro (De admirandis, p. 219). In un albergo lionese si sarebbe svolta la straordinaria storiella di un oste gabbato da un avventore che avrebbe sparso nella camera polveri di falangio essiccato. L’episodio costituisce per Vanini l’occasione per ricondurre alle cause naturali il tarantolismo e per accennare a fenomeni di suggestione collettiva (De admirandis, pp. 446-447).

Fig. 27. Veduta di Ginevra: incisione tratta da [Masquelier], Tableaux de la Suisse ou voyage pittoresque fait dans les XIII cantons et Etats alliés du corps helvétique, Paris, Lamy, s. d. Vanini passò da Ginevra tra il 1614 e il 1615. Egli afferma di avervi incontrato un ateo belga che argomentava sul matrimonio tra affini, facendo notare che l’incesto era praticato anche dai Patriarchi degli Ebrei (De admirandis, p. 326).

Fig. 28. Veduta secentesca di Tolosa (da Claude Rivals - Roger Camboulive - Georges Angély, Toulouse d’après les plans anciens, 1972, p. 44: Legenda: (1) Parlamento; (2) rue Nazareth; (3) Place des Carbes; (4) Place de Saint-Etienne; (5) rue de la Croix Baragnon; (6) La Grand rue; (7) Place du Salin.

Fig. 29. Toulouse: la salle des Illustres. Vi era collocato un busto di Guillaume Catel, recante l’epigrafe di Germain Lafaille, che lo celebrava per la sua arringa nel processo contro Vanini.

Fig. 30. Toulouse: le Capitole, sede del governo cittadino. Vanini fu trattenuto agli arresti dal 2 al 5 agosto 1618.

Fig. 31. Toulouse: Eglise de Saint Etienne. Davanti alla Grande Porte Vanini si rifiutò di fare ammenda a Dio, al Re e alla giustizia (da Christian Cau, Le viux Toulouse, Toulouse 1987, p. 161).

Fig. 32. Toulouse: Place du Salin, in cui il 9 febbraio 1619 fu eseguita la sentenza di morte (da Musée de l’Affiche de la Carte Postale et des Arts Graphiques - Toulouse).

Fig. 33. Toulouse: porte de l’Inquisition.

Terza Serie. Vanini: le sue firme

Fig. 1. Le firme di Vanini: in ordine cronologico e dall’alto in basso: giuramento della laurea (1° giugno 1606); albarano relativo alla vendita di una casa in Ugento (26 ottobre 1607); lettera a Dudley Carleton, datata 9 ottobre 1612; lettera a Isaac Wake, datata 9 ottobre 1612; Declaratio Julii Caesaris Vanini (15 febbraio 1614); Examinatio secunda (15 febbraio 1614, firmata Julius Caesar Vinnes, nome in codice usato in Inghilterra).

Quarta Serie. Vanini i frontespizi delle sue opere

Fig. 1. Frontespizio dell’Amphitheatrum (edizione lionese del 1615).

Fig. 2. Frontespizio del De admirandis (edizione parigina del 1616).

Fig. 3. Frontespizio del De admirandis (esemplare di Copenhaghen).

Fig. 4. Marca tipografica del frontespizio del De admirandis (esemplare di Copenhaghen).

Quinta Serie. Vanini: gli uomini del potere politico e religioso che decisero le sorti della sua vita

Fig. 1. Francisco Ruiz De Castro (1580-1637), duca di Taurisano: incisione tratta dalla Storia di Napoli, v. V, Napoli, Edizioni Scientifiche, 1972, p. 212.

Fig. 2. Leonardo Donà (1536-1612), doge di Venezia. Ritratto di Marco Vecellio (1545-1611). Venezia, Palazzo Ducale, Sala della Bussola.

Fig. 3. Dudley Carleton (1573-1632), ambasciatore inglese a Venezia. Ritratto (1620) di Michiel Jansz van Miereveldt (1667-1641). London, National Portrait Gallery.

Fig. 4. George Abbot (1562-1633), arcivescovo di Canterbury e Primate d’Inghilterra durante la permanenza del Vanini a Londra. Dipinto a olio su tela di autore ignoto. London, National Portrait Gallery.

Fig. 5. Giacomo I d'Inghilterra (1566-1625), regno (1603-1625). Dipinto di Paul van Somer (1576-1621). Madrid, Museo del Prado.

Fig. 6. Roberto Bellarmino (1542-1621), cardinale inquisitore. Dipinto di Pietro da Cortona (1596-1669). Roma, Curia Generalizia della Compagnia di Gesù.

Fig. 7. Giovanni Garzia Millini (1562-1629), inquisitore romano. Scultura di Alessandro Algardi (1598-1654). Roma, Santa Maria del Popolo.

Fig. 8. Cardinale Roberto Ubaldini (1581-1635), Nunzio Apostolico di Francia. Tela di Guido Reni (1575-1642). Collezione privata inglese.

Fig. 9. Cardinale Guido Bentivoglio (1579-1644), Nunzio Apostolico di Fiandra. Ritratto di Antoon van Dyck (1599-1641). Firenze, Palazzo Pitti.

Fig. 10. Ritratto di Concino Concini (1575-1617), opera attribuita a Daniel Dumonstier, Museo di Versailles.

Fig. 11. Leonora Galigai. Ritratto di François Quesnel. Musée de Rennes.

Fig. 12. Luigi XIII (1601-1643). Dipinto (1622) di Pieter Paul Rubens (1577-1640). Parigi, Palais du Luxembourg.

Fig. 13. Ritratto di Maria de’ Medici (1573-1642). Dipinto di Tiberio Titi (1578-1637). Arezzo, Museo Casa Vasari.

Fig. 14. Paolo V Borghese (1552-1621), pontificato (1605-1621). Dipinto attribuito a Caravaggio (1571-1611). Roma, Palazzo Borghese.

Fig. 15. Armand-Jean Du Plessis de Richelieu (1585-1642). Dipinto di Philippe de Champaigne. London, National Gallery.

Fig. 16. Anne of Danmark (1574-1619), moglie di Giacomo I. Dipinto di John de Critz (1551-1642). London, National Maritime Museum.

Fig. 17. Thomas Howard, conte di Suffolk (1561-1626). Dipinto anonimo di scuola inglese del 1598. London, Kenwood House, Suffolk Collection.

Fig. 18. Robert Cecil, first Earl of Salisbury (1573-1612), Lord Tesoriere. Dipinto di John de Critz the Elder (1551-1642). London, National Portrait Gallery.

Fig. 19. Lancelot Andrewes (1555-1626), Bishop of Ely, componente della High Commission, che giudicò Vanini in Inghilterra. Dipinto anonimo. Washington, Tudor Place.

Fig. 20. James Montagu (1568-1618), Bishop of Bath and Wells, componente della High Commission, che giudicò Vanini in Inghilterra. Incisione anonima.

Fig. 21. John King (1559-1621), Bishop of London, componente della High Commission, che giudicò Vanini in Inghilterra. Dipinto di Nicolas Lockey. London, National Portrait Gallery.

Fig. 22. Incisione anonima raffigurante Tobias Matthew (1546-1628), Bishop of York, componente della High Commission, che giudicò Vanini in Inghilterra. Ospitò nella sua sede Giovanni Maria Ginocchio dal 6 agosto 1612 al dicembre 1613.

Sesta Serie. Vanini: gli intellettuali amici

Fig. 1. Ferrante Imperato (1550-1631): incisione di Biondi tratta da Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli ornata de’ loro rispettivi ritratti, compilata da diversi letterati italiani, Napoli, N. Gervasi, 1817.

Fig. 2. Francis Bacon (1561-1626). Ritratto di autore ignoto eseguito da un originale attribuito a Paul van Somer I (1577-1621).

Fig. 3. Isaac Casaubon (1559-1614). Incisione tratta da Alfred Gudeman, Imagines Philologorum, Leipzig-Berlin, Teubner, 1911, Th. III.

Fig. 4. Giovan Battista Marino (1509-1615). Tela di autore ignoto (XVII sec.). Firenze, Galleria degli Uffizi.

Fig. 5. Théophile de Viau (1590-1626), filosofo-poeta (da Frédéric Lachèvre, Le procès du poèteThéophile de Viau, Paris, Champion, 1909).

Settima Serie. Vanini: i suoi protettori

Fig. 1. Diego Sarmiento de Acuña (1567-1626), Conte di Gondomar, ambasciatore spagnolo a Londra. (da Ben Damman’s engraving of the original portrait by Mytens at Hampton Court (as of 1890, when reproduced by Alexander Brown in vol. 1 of his Genesis of the United States, facing p. 430).

Fig. 2. François de Bassompierre (1579-1646), Maresciallo di Francia (1635), protettore del Vanini. Ritratto di Jean Alaux (1786-1864).

Fig. 3. Nicolas de Brûlard de Sillery (1544-1624), guardasigilli del regno di Francia, protettore del Vanini. Ritratto di Daniel Dumonstier (1574-1646). Paris, Musée du Louvre, Départment des Arts Graphiques.

Fig. 4. Henri II de Montmorency (1595-1632), governatore della Linguadoca, protettore del Viau e forse anche del Vanini. Dipinto di autore ignoto. Paris, Musée Canavalet.

Ottava Serie. Vanini: i suoi giudici

Fig. 1. I Capitouls Paul Virazel (in alto) e Nicolas de Saint-Pierre (in basso). Il primo procedette all’arresto di Vanini; il secondo era il capo del Concistoro, autore delle Annales del 1618 (Tratto dal frontespizio interno della Chronique, n. 290 delle Annales de l’Hotel de Ville de Toulouse, v. vi, ms. BB 278).

Fig. 2. Jean d’Olivier. Procedette con Virazel all’arresto di Vanini. (Tratto dal frontespizio interno della Chronique, n. 290 delle Annales de l’Hotel de Ville de Toulouse, v. vi, ms. BB 278).

Fig. 3. Gilles Le Masuyer, Primo Presidente del Parlamento tolosano, presiedette la seduta plenaria che pronunciò l’Arrêtde mort contro Vanini. Toulouse, Musée Paul Dupuy, Cabinet des estampes.

Fig. 4. Guillaume de Catel, illustre storico tolosano, avvocato al Parlamento. Fu tenace accusatore di Vanini e pronunciò contro di lui l’arringa decisiva. Toulouse, Musée Paul Dupuy, Cabinet des estampes.

Fig. 5. François de Bertrand, avvocato al Parlamento. Condusse l’istruttoria segreta contro Vanini. Toulouse, Musée Paul Dupuy, Cabinet des estampes.

Fig. 6. Jean de Bertier de Montrabe, terzo presidente del Parlamento tolosano al momento del processo contro Vanini. Assunse la carica di Primo Presidente alla morte di Gilles Le Masuyer. Toulouse, Musée Paul Dupuy, Cabinet des estampes.

Fig. 7. Guillaume de Segla, giudice tolosano, partecipò alla seduta plenaria in cui fu pronunziata la sentenza di morte. Toulouse, Musée Paul Dupuy, Cabinet des estampes.

Fig. 8. Anne de Calillac, giudice tolosano, partecipò alla seduta plenaria in cui fu pronunziata la sentenza di morte. Toulouse, Musée Paul Dupuy, Cabinet des estampes.

Fig. 9. Jacques de Maussac, giudice tolosano, partecipò alla seduta plenaria in cui fu pronunziata la sentenza di morte. Toulouse, Musée Paul Dupuy, Cabinet des estampes.

Nona Serie. Vanini: I SUOI CRITICI

Fig. 1. Le père Coton, gesuita, confessore di Enrico IV e successivamente di Luigi XIII. Cacciato da Parigi si rifugiò a Tolosa. Forse interrogò Vanini nel carcere e probabilmente ebbe una parte di rilievo nella formulazione delle accuse contro di lui. (Incisione di Hermann Weyden del 1626).

Fig. 2. Marin Mersenne (1588-1648): incisione anonima di scuola francese (XVII sec.).

Fig. 3. Gabriel de Barthélemy de Gramond (1590-1654), autore della Historia Galliae (1643), in cui parlò con pregiudizievole avversione della esecuzione vaniniana di Place du Salin. Il padre, Pierre de Barthélemy de Gramond, prese parte al processo contro Vanini. Toulouse, Musée Paul Dupuy, Cabinet des estampes.

Fig. 4. Gisbert Voet, lat. Gisbertus Voetius (1588-1676), calvinista olandese che nelle sue Disputationum Theologicarum si oppose all'ateismo vaniniano. Incisione anonima. Utrecht, Gereformeerde Theologen Studentenverening Voetius.

Decima Serie. Vanini: LE SUE "FONTI"

Fig. 1. Giovanni Gioviano Pontano (1429-1503): incisione di Raffaello Morghen, tratta da Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli ornata de’ loro rispettivi ritratti, compilata da diversi letterati italiani, Napoli, N. Gervasi, 1817.

Fig. 2. Pietro Pomponazzi (1462-1525): incisione anonima.

Fig. 3. Cornelio Agrippa di Nettesheim (1486-1635): incisione di autore ignoto.

Fig. 4. Girolamo Fracastoro (1478-1553): incisione di autore ignoto.

Fig. 5. Lievens Lemmens, lat. Laevinus Lemnius (1505-1568): incisione di autore ignoto.

Fig. 6. Jean Fernel (1497-1558) (da Universa Medicina, Coloniae Allobrogum, Apud Samuelem De Tournes, 1679).

Fig. 7. Giulio Cesare Scaligero (1484-1558): dipinto di autore ignoto (XVIII sec.).

Undicesima Serie. Vanini: i suoi autori

Fig. 1. Aristotele (dalle Stanze di Raffaello).

Fig. 2. Busto di Epicuro. Roma Musei Capitolini

Fig. 3. Busto di Cicerone. Madrid, Museo del Prado.

Fig. 4. Lucrezio (96-53 a. C).

Fig. 5. Luciano di Samosata (II sec. d. C.): incisione di William Faithome (1616-1691). Washington, The Library of Congress, Prints and Photographs Division.

Fig. 6. Averroè (1126-1198): affresco di Andrea di Bonaiuto (1365). Firenze, Santa Maria Novella, Cappellone degli Spagnoli.

Fig. 7. Niccolò Machiavelli (1469-1527): dipinto di Santi di Tito (1536-1603). Firenze, Palazzo Vecchio.

Fig. 8. Ritratto di Simone Porzio (1497-1554): incisione di C. Biondi (da Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli ornata de’ loro rispettivi ritratti, compilata da diversi letterati nazionali, Napoli, N. Gervasi, 1814).

Fig. 9. Ritratto di Scipione Capece ( - 1551): incisione di R. Pastena del V. Scarpati (da Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli ornata de’ loro rispettivi ritratti, compilata da diversi letterati nazionali, Napoli, N. Gervasi, 1822).

Fig. 10. Girolamo Cardano (1501-1576): dipinto di autore ignoto.

Fig. 11. Cesare Cremonini (1560-1631): tela del 1623 di autore ignoto. Cento, Pinacoteca Civica.

Dodicesima Serie. Vanini: la sua influenza sul pensiero del Seicento

Fig. 1. François de la Mothe Le Vayer (1588-1672): dipinto di autore ignoto. Versailles, Musée National du Château et des Trianons.

Fig. 2. Gabriel Naudé (1600-1653): incisione di Adolphe Forestier (1801-1885).

Fig. 3. Savinien Cyrano de Bergerac (1619-1655): incisione di autore ignoto. Hulton Archives, Getty images.

Fig. 4. Pierre Gassendi (1592-1655): dipinto di autore ignoto. Digne-les-Bains, Musée Gassendi.

Fig. 5. Pierre Bayle (1647-1706). Ritratto di Louis Elle-Ferdinand (1612-1689).