Andrea Suggi, Schede (2010), scheda 6

Tommaso Campanella, L’ateismo trionfato overo Riconoscimento filosofico della religione universale contra l’antichristianesmo macchiavellesco, Edizione del testo inedito a cura di Germana Ernst, Pisa, Edizioni della Normale, 2004, 2 voll.: I, pp. 1-229.

Composto tra il 1606 e il 1607, l’Ateismo trionfato di Tommaso Campanella ha quantomeno un duplice obiettivo: 1) polemizzare direttamente contro la concezione della relazione tra religione e politica propria dei moderni ‘macchiavellisti’ e teorici della ‘ragion di stato’, secondo i quali la religione sarebbe un utile strumento di potere, ma non avrebbe alcun fondamento di verità; 2) dimostrare, altresì, attraverso l’esame delle religioni storiche, delle diverse dottrine filosofiche e attraverso la disamina e la puntuale confutazione dei diversi argomenti antireligiosi, la ‘naturalità’ della religione, virtù insita dell’uomo, nonché la ‘naturalità’ del cristianesimo, intendendo quest’ultimo come un perfezionamento della religione naturale. In insanabile opposizione si collocano, nel quadro definito da Campanella, ‘politici’ e ‘filosofi’, i primi convinti della funzione meramente strumentale della religione, i secondi persuasi dell’esistenza di un’unica vera e certa legge, naturale e comune a tutti gli uomini. Contrariamente a quanto sostengono i ‘politici’, la religione ha un solido fondamento naturale e ciò spiega per quale motivo la religione ‘vera’ assuma vesti diverse esplicandosi nelle religioni storiche, tra loro difformi, eppur accomunate dalla condivisione di una parvenza della verità, pienamente espressa dalla religione cristiana, la sola a essere, al tempo stesso, pienamente naturale e interamente razionale.