Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 6

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Modo di filosofare


Il mondo è il libro dove il senno eterno (a)
scrisse i proprii concetti, e vivo tempio
dove, pingendo i gesti e 'l proprio esempio,
di statue vive ornò l'imo e 'l superno;(b)
perch'ogni spirto qui l'arte e 'l governo
leggere e contemplar, per non farsi empio,
debba, e dir possa: - Io l'universo adempio,
Dio contemplando a tutte cose interno. -
Ma noi, strette alme a' libri e tempii morti,
copiati dal vivo con più errori,
gli anteponghiamo a magistero tale.

O pene, del fallir fatene accorti,
liti, ignoranze, fatiche e dolori:
deh, torniamo, per Dio, all'originale!

Commento dell'Autore

In questo sonetto mostra che 'l mondo è libro e tempio di Dio, e che in lui si deve leggere l'arte divina ed imparare a vivere in privato e 'n pubblico ed indrizzare ogni azione al Fattor del tutto; e non studiare i libri e tempii morti delli uomini, ch'anteponghiamo al divino empiamente, e ci avviliamo l'animo, e cadiamo in errori e dolori e pene, le quali ormai doverebbono farci tornar all'original libro della Natura, e lasciar le sètte vane e le guerre gramaticali e corporali. E di ciò scrisse nel libro Contra Macchiavellisti.

Note di GLP

(a) Firpo: Senno Eterno (Scritti letterari, 19).

(b) L'originale reca: supremo (Scelta 1622, 7).

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