Tommaso Campanella, Narratione della istoria, p. 292

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mise a filosofar della mutazion del secolo e morte del mondo, li
cui segni son presenti: e di ciò parlava – e tutti lo interrogavano –
per metter pace e atterrir li scomunicati e malvagi fazionari.

4. Però, oltre alli prefati libri che scrivea esso Campanella in
quel tempo, si mise a scriver delli segnali della morte del mondo,
e trova che li segni dati da Cristo «in sole et luna et stellis», ch’a san
Gregorio in suo tempo, alli 600 del Signore, parvero vicini per la
gran mutazione dell’aere e terremoti, ora sono presenti, trovandosi
con ottimi strumenti matematici e fisichi eventi il Sole calato
a terra, dopo che Cristo disse: «virtutes coelorum movebuntur»,piú
che cento e dieci mila miglia, e cosí l’altri pianeti, e la via del zodiaco
ristretta da ventiquattro minuti, e li apogei mutati dallo stato
loro, e le figure celesti aver mutato sito, e quelle di Ariete intraro
in Tauro, e di Tauro in Gemini, e quelle di Gemini in Cancro, et sic
de singulis
,e li poli scommossi; e tutte queste cose parvero all’antiqui
dal tempo di Prometeo e di Moise immutabili per due mila
anni in circa, per lo che argumentò Aristotile l’immortalità del
mondo; e semo arrivati al tempo predetto da san Pietro: «Venient
viri illusores dicentes:
Ubi est promissio aut adventus eius? ex quo dormierunt
patres omnia perseverant sicut ab initio creaturae
»,proprio come
ogge dicono li machiavellisti e filosofi di questo tempo, ruina
del Vangelio; e vidi che li astronomi e politici e teologi e príncipi
e fisici di questo tempo (ingannati d’Abaddon, angelo dell’abisso
uscito a tempo del quinto sigillo, quando predicò Lutero campion
dell’Anticristo, come l’avea antevisto san Vincenzo Ferrera

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