Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 56

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56
Sonetto sopra la congiunzion magna,
che sarà l'anno 1603 a' 24 di dicembre


Già sto mirando i primi erranti lumi,
sopra il settimo e nono centenario
dopo alcuni anni, insieme in Sagittario
raccozzarsi, a mutar legge e costumi.

E te, Mercurio, che l'impresa assumi
di promulgar, qual pronto segretario,
quel che poi leggi nell'eterno armario
già statuirsi ne' possenti numi;
sul merigge d'Europa, nel tuo giorno,
nella decima casa, eccovi in corte;
e 'l sol vosco consente in Capricorno.

Oh, voglia Dio ch'i' arrivi a sì gran sorte,
di veder lieto quel famoso giorno
c'ha a scompigliare i figli della morte!

Commento dell'Autore

Il 1603 si compone di sette e nove centinaia, numeri fatali, e del tre, numero perfettissimo, quando questa congiunzione si fece, e prima la dipinse l'Autore. Vedi il pronostico di questo, che fu la revoluzion della natività del Messia; e si truova nel XV capitolo de' Profetali.

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