Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 63

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A certi amici, uficiali e baroni, che, per troppo sapere,
o di poco governo o di fellonia l'inculpavano


Non è brutto il Demòn quanto si pinge:
sta ben con tutti, a tutti, cortesia:
la più sentenza eroica è la più pia:
un piccol vero gran favola cinge.

Il paiuol della pentola più tinge;
nera chiamarla dunque non dovria.

Libertà bramo, e chi non la desia?
ma il viver sporca chi per viver finge.

- Chi si governa mal, spesso si duole. -
Se pur lo dite a me, ditelo a tanti
gran profeti e filosofi ed a Cristo.

Né il saper troppo, come alcun dir suole,
ma il poco senno degli assai ignoranti
fa noi meschini e tutto il mondo tristo.

Commento dell'Autore

Questo è assai noto ed arguto e vero. Si pensa il volgo che per poco cervello sono mal trattati i savi, e che non si sappiano governare; e non veggono che condannan i Santi e Cristo, che pur patirono la morte ecc. Ma per l'ignoranza di quegli molti, «qui nesciunt quid faciunt», e non per il saper loro. Vedi la Metafisica in questo punto.

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