Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 75

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75
Canzone terza della medesima salmodia

madrigale 1


Vengo a te, potentissimo Signore,
sapientissimo Dio,
amorosissimo Ente primo ed uno:
miserere del nostro antico errore;
cessi ornai l'uso rio;
non sia più l'uno all'altro uomo importuno;
tornin, dove io gli aduno,
alla prima Ragion tua; donde errando,
siamo trascorsi a diverse menzogne,
talché ognun par ch'agogne
farsi degli altri Dio, gli occhi abbagliando
al popol miserando,
già di cieca paura
sforzato a perseguir chi ben gli adduce;
ond'io sto in sepoltura,
perché lor predicai la prima luce.

Commento dell'Autore

Prega Dio che tutti torniamo tanto alla legge naturale, che [a] quella di Dio, e che cessi la idolatria, le sètte false e le guerre cominciate per ragione di Stato e la diversità de' principati; e che sia una gregge, un pastore ed una fede. E narra i mali avvenuti dalla divisione d'essa fede naturale, e più gli proprii: per che fa ricorso a quella ecc.

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