Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 75

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madrigale 2


Per l'Unità ti priego viva e vera,
per cui disfarsi stimo
la discordia, la morte e l'empio inganno;
per la Possanza universal primera,
e per lo Senno primo
e per lo primo Amor, ch'un ente fanno:
togliene omai quel danno,
che da valor, da senno e d'amor finti,
tirannide, sofismi, ipocrisia,
spande pur tuttavia;
che l'alme e i corpi a pugna cieca ha spinti
fra lacci e laberinti,
ove par che sia meglio
non veder l'uscio a chi forza non have;
e me n'hai fatto speglio,
quando senz'arme m'hai dato la chiave.

Commento dell'Autore

Lo prega per gli epiteti suoi eminentissimi: Unità, contraria alla discordia, alla morte ed allo tradimento; per la Possanza, Senno ed Amore; che ci toglia i danni venuti da finta possanza, finto senno e finto amore. Donde è nata la pugna cieca, che ci facciamo male l'un l'altro senza intendere perché, poiché spesso sono carcerati quegli che dicono il vero, e sono tenuti per eretici, come san Paolo da Nerone e san Piero ecc. E come in questo laberinto non giova vedere il vero a chi non è armato, perché più è afflitto dall'ingannati e dall'ingannatori, come disse nel sonetto «Gli astrologi» ecc.

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