Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 75

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75
madrigale 6


Deh! risorga a pietà l'Amor eterno,
e l'infinito Senno
proponga l'opra al gran Valor immenso,
che il duro scempio del mio lungo inferno
vede senza il mio cenno:
sei e sei anni che 'n pena dispenso,
l'afflizion d'ogni senso,
le membra sette volte tormentate,
le bestemmie e le favole de' sciocchi,
il sol negato agli occhi,
i nervi stratti, l'ossa scontinoate,(a)
le polpe lacerate,
i guai dove mi corco,
li ferri, il sangue sparso, e 'l timor crudo,
e 'l cibo poco e sporco;
in speme degna di tua lancia e scudo.

Commento dell'Autore

Narra ed amplifica la preghiera con tanti guai, che patia dentro quella fossa dopo dodici anni continovi ecc. I tormenti sono noti.

Note di GLP

(a) L'originale reca: scontinovate, (Scelta 1622, 89).

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