Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 76

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76
Quattro canzoni
Dispregio della morte

canzone prima
madrigale 1


Anima mia, a che tanto disconforto?
forse temi perir tra immensi guai?
Tema il volgo. Tu sai
dirsi morir chi fuor del suo ben giace.1(a)

Se nulla in nulla si disfà giammai,
non può altronde, chi a sé pria non è morto,
morte patir o torto,
né temer guerra chi a se stesso ha pace.

Non ti muova argomento altro fallace.

Commento dell'Autore

1 Se ente alcuno non s'annicchila, bisogna dire che la morte sia mutazione; e che morto è 'n verità chi sta fuor del bene a sé conveniente, e non chi è mutato in altro ente.

Note di GLP

(a) Si ripristina qui e nei madrigali che seguono gli esponenti di nota, presenti nell'originale (Scelta 1622, 91-94), ma non riportati da Firpo e da altri editori (cfr. Scritti letterari, 169-175), ad eccezione del Madrigale 5 (Scritti letterari, 171).

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