Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 76

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76
madrigale 2


Se nativa prigion te non legasse,
legar non ti potria l'empio tiranno,2
ch'e' non può far tal danno
a' sciolti venti, agli angeli, alle stelle.

Solo a lui male i tuoi tormenti fanno,
ma a te ben, come se ti liberasse,
o ti risuscitasse,
chi da sepolcro o da prigion ti svelle;
ché l'uno e l'altro son l'umane celle.

Commento dell'Autore

2 Il tiranno fa torto, ma non male, anzi ti sprigiona o risuscita; peroché il corpo è prigionia, secondo san Paolo e Trismegisto, e carcere oscuro. E perché siamo carcerati nel corpo, possono gli uomini carcerarsi ancora. Onde i venti e gli angeli non possono da noi essere carcerati. Talché non deve temersi il morire, ma stimarsi fine di prigionia e di morte ecc.

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