Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 76

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76
madrigale 6


È tutto opaco il corpo che ti cinge,7
e sol ha due forami trasparenti;
né in lor le cose senti,
ma sol le specie, e non qua' son, ché l'onda
le fa, il cristallo e 'l corno differenti,
che 'l lume che le porta àltera e tinge.

Né pur tuo specchio attinge
a veder l'aria sottil che 'l circonda,
né gli angeli, né cosa più gioconda.

Commento dell'Autore

7 Dice all'anima che il carcere suo è tutto opaco, e solo ha due forami trasparenti, che sono gli occhi; pe' quali neanche le cose si veggono, ma le immagini, entranti con la luce di lor tinta, e di più alterata dalle tuniche degli occhi e dagli umori, cioè corneo, uveo, acqueo, cristallino; talché non si possono vedere come sono. Né pur vede l'aria sottile, né gli angeli, che ci stanno sempre avanti, per la grossezza di queste tuniche ecc.

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