Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 76

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madrigale 10


Non mi risponder quel ch'impari altronde11
e nell'anatomia, ché non è tuo
cotal saper, ma suo,
di chi t'avvisa: e pur t'inganni spesso,
come n'hai sperimenti più che duo.
Or, se te ignori ciò che 'l corpo asconde (a)
e in altri spii(b), risponde
non essere, a chi al buio sta, concesso
veder che fa, né il luogo, né se stesso.

Commento dell'Autore

11 Dice che l'alma non deve rispondere a tal dimanda, per quello ch'impara di fuori, ché non è suo sapere di quel che fa dentro a sé. Il che s'ella l'ignora, ignora se stessa, non sapendo che cosa è anima, né come sta nel corpo. Deve confessare che sta in carcere oscuro; e perché chi sta all'oscuro non vede se stesso, né il luogo dove sta, né quello ch'esso fa, così l'anima ignora sé, e 'l corpo, e l'opere sue proprie che fa in lui ecc.

Note di GLP

(a) Si è ripristinato l'originale (Scelta 1622, 94), laddove Firpo e altri editori integrano il verso: Or, se in te ignori ciò che 'l corpo asconde (Scritti letterari, 174).

(b) Correzione autografa di: altre spie (Scelta 1622, 94).

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