Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 76

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madrigale 12


Tu non sai quel che fai, ch'altri ti guida,13
come al cieco chi vede apre 'l cammino.

Il tuo carcer sì fino
per tu' avviso e suo giuoco il Sir compose.

Libera hai volontà sol, don divino,
per meritar, pigliando scorta fida,
no' Macon, Cinghi o Amida,
ma chi formò tua stanza e l'altre cose;
e perché prezzi il ben, tra guai ti pose.

Commento dell'Autore

13 Dunque si conchiude che l'anima è guidata d'altri, come il cieco nell'opere sue. E ch'altri gli fabbricò il corpo, e ch'ella è soggetta in tutto, e solo libera di volontà per meritare, se scerrà la legge di Dio per scorta, e non quella di Macone, di Cinghi e d'Amida e di simili legislatori falsi. E però fu carcerata a operare, e non per pena sola, come pensò Origene. Vedi l'Antimacchiavellismo.

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