Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 79

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madrigale 2


Se fusse meglio a tutto l'universo,3
alla gloria divina ed a me ancora,
ch'io di guai fosse fuora,
liberato m'avria l'Omnipotente;
ch'astuzia e forza contra lui non fôra.
Tiranno, incrudelisci ad ogni verso;
sbrani e mangi il perverso:
ché non è mal là dove Dio consente.

Non doni legge al medico il languente.

Commento dell'Autore

3 Vero argomento che, se non viene cosa senza Dio, il carcere di esso autore sarebbe già finito: perché contra Dio non può la violenza ed astuzia di quelli che lo tenevano carcerato in una fossa, dove fece queste quattro canzoni. Però si risolve voler la morte, se a Dio piace. I guai sono medicina. E ch'egli, infermo, non deve dar legge a Dio, suo medico.

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