Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 80

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80
madrigale 3


Io merito in niente esser disfatto,
Signor mio, quando penso
l'opere prave mie e 'l perverso senso.

Poi, mirando ch'io son pur tua fattura,
che tocca riconciarla a chi l'ha fatto,
ch'io bramo esser rifatto
nel tuo cospetto nuova creatura,
questa sola ragion sola mi resta.

Onde sol fine al mio lungo tormento
chieggio, non quella festa,
né del prodigo figlio il gran contento.

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