Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 81

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madrigale 3


L'intrinseco poter fa che sossista
ogn'essere; e l'estrinseco il difende,
si è d'altri, o parte, e non da sé, né tutto.

Sta il mondo e gli enti magni in questa lista,
a cui precede chi da nullo pende,
Dio, che interno valor solo ha per tutto.

Ma può, se poter vuole
e se poter sa; e suole
(in sé volgendo quel che 'n lui è produtto)
saper, se puote ed ama;
e voler, se può e sape.

Dunque tre in un(a) si chiama,
e distinzion d'origine sol cape.

Commento dell'Autore

Ha bisogno di poter estrinseco chi è parte e non tutto, o procede d'altri, e non da sé. Intrinseco l'ha il mondo, e forse gli angeli in parte: se bene da Dio hanno l'essere, e 'l potere per conseguenza, pure possono sempre essere, per quel che Dio gli donò essere, come totale e come da sé. Ma Dio solo è vero potere interno. Ma, perché Dio può volendo e sapendo, e sa potendo e volendo, e vòle potendo e sapendo, per questo è in tre uno, e solo si distingue per le relazioni d'origine. Vedi questa sottile disputa nella seconda parte della Metafisica dell'Autore.

Note di GLP

(a) Si ripristina l'originale (Scelta 1622, 108) rispetto all'edizione Firpo, che reca: «tre in un» (Scritti letterari, 198).

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