Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 81

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81
madrigale 9


Canzon, di' al Poter Primo
che per mancanza sua sto in tal paura,
che meditar non posso la Scrittura.

Traggami da questo imo
inferno. Ed in effetto,
se tutto il mio soggetto
ei non sarà, me stesso empio condanno
da mo al perpetuo lagrimoso affanno.

Commento dell'Autore

Scrisse nella fossa questa canzone, e non tanto lunga quanto quella d'Amore e del Senno, perché stava quasi disfatto. E promette, uscendo, complire; e n'è uscito otto mesi da poi, se bene ci stette tre anni ed otto mesi. Non so se ha poi serbato questo voto, se bene so che in Metafisica scrisse assai della Potenza, e di Dio cose altissime ecc.

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