Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 85

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Salmodia che invita il cielo e le sue parti
ed abitatori a lodar Dio benedetto


Dal ciel la gloria del gran Dio rimbomba:1
egli è sonora tromba - a pregi tanti;
i lumi stanti - e que' ch'errando vanno
musica fanno.2

Musica fanno per ogni confino,
dove il calor divino - il ciel dispiega,
ed Amor lega - tante luci, e muove
altronde altrove.3

Altronde altrove tutti van correndo,
te, Dio, benedicendo - e predicando,
dolce sonando, - ch'ogni moto è suono,
come io ragiono.

Così io ragiono. Ahimè! Ch'udir non posso;
ch'innato rumor grosso - è, che m'occùpa
l'orecchia cupa, - ed un molino vivo(a)
me ne fa privo.4

Se mi fa privo, voi, spiriti eletti,
che non siete(b) soggetti - a corpo sordo,
fate un accordo - al suon di tai(c) strumenti
co' vostri accenti.5

Co' vostri accenti sacri, intellettuali,
d'una spiegando l'ali - in altra stella,
vostra favella: - Santo, santo, santo! -
dicete intanto.

Dicete intanto, ardenti Serafini,
sagaci Cherubini, - e giusti Troni,
Dominazioni, - Virtù e Potestati
e Principati;
principïate, Arcangeli, e seguite,
Angeli, che venite - a darmi aiuto.6

Da voi, perduto - il corpo, in Cielo accolte
son l'alme sciolte.7

O alme sciolte, o patriarchi grandi,
profeti venerandi, - in cortesia,
la salmodia - di Davide canoro
dicete in coro.8

Dicete in coro, apostoli, che 'l mondo
vinto e reso fecondo - di virtuti,
e risoluti - fatto avete noi
di seguir voi.9

Di seguir voi gli martiri non tardi,
con l'animo gagliardi - e sparso sangue,
fan che non langue - la musica nostra
nell'alta chiostra.10

Dall'alta chiostra, con varie dottrine,
anime pellegrine - confessare
odo per mare, - per terra e per cielo
vero il Vangelo.11

Vero il Vangelo voi, vergini caste,
virilmente provaste - a chi udir vuole:
l'eterea mole - or per questo e le stelle
son vostre celle.12

Oh sante celle, murate di luce,
che 'l passar vi conduce, - non ritiene,
ad ogni bene! - E quelle vie di latte
per voi son fatte.13

Per voi son fatte le scene e l'istorie
delle divine glorie,14 - ché a mirarle
e celebrarle - vi dà il primo fuoco
possanza e luoco.
Per ogni luoco Dio quant'have in mente
vuol che si rappresente - in cielo. E poi
de' segni suoi - tu, suolo e mar, ti adempi
di tempi in tempi.15

Di tempi in tempi Ariete, Cancro e Libra
e Capricorno vibra - l'alte idee,16
quante si dèe - all'arte; a la natura
virtù e figura,
virtù e figura per il sol deriva,
statua, immagin più diva - del Monarca,
lucerna ed arca - di deitate in suso,
padre quaggiuso.17

Padre è quaggiuso, che la terra impregna,
perch'a' figli sovvegna. - Poi la luna
virtute aduna - d'ogni stella, e dice
esser nutrice.18

È ben nutrice amorosa e veloce:
se 'l gielo e l'arder nuoce, - il fa soave.

Or sembra nave, - or globo, or mezzo tondo
per ben del mondo.19

Per ben del mondo ne' splendor superni
degli enti non eterni - è misurato
la vita e 'l stato; - e nelli sacri giri
parmi che 'l miri.20

Parmi ch'io miri quella provvidenza,
chi da tanta eloquenza - si celèbra.

Mia squilla è ebra - per troppo desio
di cantar vosco,(d) o stelle, il grande Dio:
gloria all'omnipotente Signor mio!21

Commento dell'Autore

1 «Coeli enarrant gloriam Dei».

2 Ch'e' taccino musica è noto, perché ogni moto è suono, e ben lo disse Pitagora, e molti santi l'udîro ecc.

3 Che il calore spiegò il cielo, e le stelle sieno d'amore della conservazione unite e mosse. Vedi la Filosofia e Metafisica.

4 Perché non si sente da noi la musica del cielo, come il molinaro non ode le parole ecc.

5 Parla agli angeli.

6 I nove cori degli angeli secondo san Dionigi, e conformi alle metafisiche primalità.

7 Gli angeli della ultima ierarchia amministrano le cose nostre.

8 Parla a' santi del Vecchio Testamento.

9 Poi a quegli del Nuovo. Mirabile encomio degli apostoli.

10 A' martiri.

11 A' confessori.

12 Alle vergini.

13 Le stelle sono celle dell'anime beate, che non ritengono né il moto né la vista, ma più la aiutano.

14 La Galassia essere fatta per via de' santi spiriti, fu opinione anche di Pitagora; e 'nvero senza tal fine non par che si possa di lei dire cosa probabile, oltre quello che dice l'Autore per la varietà degli enti inferiori in Filosofia.

15 Scene ed istorie chiama l'esistenza e la diversità degli enti.

16 Nota come le cose si multiplicano da Dio negli angeli, dagli angeli nel cielo, dal cielo in terra e mare.

17 Pe' quattro segni cardinali le influenze più scendono con l'idea.

18 Encomio vero del sole in cielo e 'n terra.

19 Della luna l'uso ecc.

20 La luna col calor blando apre e fa esalare il calor robusto, e mitiga il freddo grande, e con la varietà di sue facce lucenti fa la varietà in terra, e gli tempi ecc.

21 Che ne' moti delle stelle stia la misura delle cose e vite inferiori, altrove s'è detto, e Platone ed Aristotile lo confermano.

22 Commiato della canzone, parlando alle cose chiamate alla glorificazion di Dio.

Note di GLP

(a) Correzione autografa di: ed un molino vivo (Scelta 1622, 116).

(b) Correzione autografa di: siette (Scelta 1622, 116).

(c) Correzione autografa di: ta' (Scelta 1622, 116).

(d) L'originale reca: vostro, (Scelta 1622, 118).

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