Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 23

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23
Al Primo Senno

canzone prima
madrigale 1


Illustra, o Primo Senno, il senno mio,
tu che inspiri il sapere all'universo,
come dal Primo Amore
e dal Primo Valore
vien ogni possa(a) e voglia: tu il mio verso
fa di te degno e del mio gran desio.

Che se Necessitate
influsso è di Possanza
e di Amor Armonia,
da te dipende il Fato e l'ordinanza.
Tu reggi Amor, guidi la Potestate
ed ogni ierarchia,
tu, giudice ed autor di veritate.

Commento dell'Autore

In questo primo madrigale della prima canzone fatta alla Sapienza Eterna, e' l'invoca, e la chiama «Primo Senno», donde tutto il saper degli enti deriva, perché l'autore scrisse ch'ogni cosa sente più o meno, quanto basta alla sua conservazione, come appare da' libri De sensu rerum. E perché nella sua Metafisica pone tre proprincìpi dell'essere, Possanza, Senno, Amore, da' quali ogni potere e sapere ed appetito viene agli enti secondi; e da questi proprincìpi nasce la Necessità dalla Potenza, il Fato dalla Sapienza e l'Armonia dall'Amore, e son chiamate «influenze magne»: però col suo influsso onora la Sapienza invocata e le dice ch'essa regge Amore, perché senza lei è cieco, ed essa guida la Possanza, che senza lei non produce, ma strugge le cose. E s'è provato in Metafisica che queste primalità si trovan l'una nell'altra, benché procedan l'una dall'altra.

Note di GLP

(a) L'originale reca: possanza (Scelta 1622, 16).

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