Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 23

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23
madrigale 5


Come le piante al suolo, i pesci all'acque,
le fiere all'aria e li splendori al sole
han sì continovate
le vite, che, staccate,
si svanisce il vigor, riman la mole:
così al Senno Primo unito nacque,
come è bisogno e quanto
per conservarsi, ogn'ente
con più o manco luce;
e, da lui svélto, ignora, muore e mente:
né si annullando e variando manto,
quel che può, si riduce,
come ogni caldo al sole, al Senno santo.

Commento dell'Autore

Tutti gli enti sono uniti al Primo Ente, come gli splendori al sole, però tanto quanto bisogna a loro il senso per vivere: onde più e meno luce ricevono; e, da quella staccati, divengon bugiardi, ignoranti ed annicchilati nell'esser ch'e' hanno; e, quando muoiono, non s'annullano, ma variano forma, e sempre si riducono all'essere, ché fuor dell'essere non possono andare. E, come il calor torna al sole, così il sapere d'ogni ente contende tornar al Primo Senno, onde deriva. Quis intelliget?

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