Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 24

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24
madrigale 2


Così lo Senno in Dio senza fin puro,
moltiplicabile, unico e veloce,
tutto ad un tratto vede,
forma, insegna e possede;
detto qua Verbo, e in ciel di miglior voce.
Partecipato poi dal mondo oscuro
e di finita forza,
teme, ama, odia ed obblia;
né più Dio, ma vien detto
Natura, Senno, Ragion, Fantasia.
E secondo più o men dura ha la scorza
o più e manco è schietto,
più o manco sa; ma in Dio più si rinforza.

Commento dell'Autore

Qualità del Senno Eterno simile alla luce, e del senno creato simile al colore, ch'è luce partecipata. E che, secondo la scorza corporea più o men ottusa, più o men sa. E che, da Dio guidato, come il color dalla luce, si rinforza e si fa visibile e conoscente ed attivo, poiché si vede quanto sanno più gli discepoli di Dio che degli uomini. Nota che, da ciò che Dio partecipato non vien detto Dio, ma Senno, ecc., si può argomentare che la mente nostra sia una luce o colore partecipante dell'esser divino od esso Dio partecipato, ecc. Theologiza et laetare.

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