Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 25

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madrigale 3


La fabbrica del mondo e di sue parti
e delle particelle e parti loro;
le varie operazioni,
che han tutte nazioni
degli enti nostri e del celeste coro;
vari riti, costumi, vite ed arti
de' passati e presenti,
degli astri e delle piante,
de' sassi e delle fiere;
tempi, virtuti, luoghi e forme tante;
le guerre e le cagion de gli elementi
noti chi vuol sapere,
ch'e' nulla sappia, e non con finti accenti.

Commento dell'Autore

Mai l'uomo non può arrivar a dire: «unum scio, quod nihil scio», con verità e non con umiltà falsa, se non quando averà saputo quanto contiene questo madrigale: perché da questo conosce che più cose assai gli restano a sapere, e che queste neanche sa, perché vede tanta la sua ignoranza d'esse, per la varietà e piccola penetrazione in loro, che s'accorge poi bene non veramente sapere. E questo è 'l sapere al quale può arrivare l'uomo perfettissimo, secondo la Metafisica dell'autore. E Socrate lo seppe. E san Paolo disse: «Qui putat se scire, nondum novit quantum oporteat illum scire».

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