Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 28

Precedente Successiva

28
madrigale 2


Il perfetto animal, ch'or mondo è, pria
era confusion, quasi un grand'uovo,
in cui la Monotriade alma parente,
covando, espresse il gran sembiante nuovo.

Però Necessità, Fato, Armonia
influendo, il Poter, l'Amor, la Mente
sopiti sciolse a farsi, in membra tante,
natura, fabbri intrinsechi e semente.

Onde ogn'ente è perch'esser può, sa ed ama.

Non può, ignora o disama
chi al morir si richiama;
il che di vita in vita è gire errante,
ché la spera vital sempr'è più innante.

Ma le tre influenze abbreviâro
il saper delle parti, ond'esse, incerte
degli altri esseri e vite, solo amâro
la propria ed abborrîr di farsi esperte.

Commento dell'Autore

Mostra che 'l caos ha preceduto, almeno d'origine, se non di tempo, e che Dio Monotriade lo ridusse ad ordine e fece il mondo; e ch'influendo il Fato, l'Armonia e la Necessità, sciolse gli sopiti proprincipii partecipati, che son Possanza, Senno ed Amore, e gli fece diventare natura e fabbri e semente delle cose. E pruova ch'ogni ente sia d'essi composto, perché è in quanto può e sa e vuole essere; e se perde il potere o il sapere o 'l voler essere, subito muore o si trasmuta. E questo è passar di vita in vita; perché l'acqua, fatta fuoco, vive la vita di fuoco; e non si può andar fuori della sfera dell'essere, secondo l'autore ed Agostino, De cognitione verae vitae. E, perché il Fato, l'Armonia e Necessità abbreviâro il saper degli enti secondi, non sanno il gusto dell'altra vita ch'a lor succede, e però non amano morire e trasmutarsi mai.

Precedente Successiva

Schede storico-bibliografiche