Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 29

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madrigale 9


Giovane bella, sugosa e valente
promette lunga vita, e nutrimento
al seme, ed a noi gioia, onde può tanto.

Se poi non truovi sì dolce il contento,
com'ella addita, par brutta repente;
e se fraude,(a) fierezza e stranio ammanto
l'infetta sì, che più nuoce che giuova,
par brutta(b) come un simulato santo.

Ricchezze e onor, di virtù testimoni,
son be', ma più i demòni,
che que' dati a' non buoni,
ché di commun rovina son gran pruova.

Bello è il mentir, se a far gran ben si truova.

Or, s'ogni cosa in noi può, al mal soggetti,
bella in qualch'uso farsi, a Dio ed al mondo,
dove ha infiniti ognuna usi e rispetti,
quanto fien belle, e più l'Autor giocondo!

Commento dell'Autore

Dice che può tanto innamorarci la bella donna sugosa e valente, perché ci dà segno di vita in sé molta, ed a noi di poterci servare e nutrire il seme, in cui viviamo, morendo in noi; e di darci gusto in atto venereo, oltre ch'addita il senno e virtù del Creatore in ben formarla. E poi scuopre la bellezza essere segnale; perché, se truovi poi la donna bella essere scostumata, o rognosa dentro, o con lisci falsi imbellettata, o senza quel gusto che speravi, subito ti par brutta, come Tamar ad Ammone. Gli onori e ricchezze paion belli a tutti; ma, quando sono in man di scelerati, paion brutti, perché sono segno di poter rovinare sé, noi e la repubblica. Pur la menzogna, detta a tempo di far gran bene, par bella, come fu quella d'Ulisse a Polifemo e di Sifra e Puha a Faraone. Quindi conchiude ch'a Dio ed all'universo ogni cosa è bella, perché sempre serve a qualche uso, avendo poi detto che, sendo buona a qualche uso, ogni cosa par bella in quello, come il cacare è bello all'infermo, quando per quello sa ch'e' ha da risanare ecc. Dunque, avendo ogni cosa usi infiniti nel mondo, è bellissimo il mondo in tutto e per tutto, e più il suo Fattore, che conosce questi segnali.

Note di GLP

(a) L'originale reca: E le fraude (Scelta 1622, 37).

(b) L'originale reca: Per brutta (Scleta, 38).

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