Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 39

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39
A Genova


Le ninfe d'Arno e l'adriatica dea,1
Grecia, che tenne l'insegne latine,2
le contrade siriache e palestine,3
e l'onda eussina e la partenopea,4
l'audace industria tua regger dovea,
che superolle; e d'Asia ogni confine,
d'Africa e d'America le marine,
e ciò che senza te non si sapea.5

Ma tu, a te strana, le vittorie lasci
per piccol premio ad altri, però c'hai
debole il capo e le membra possenti;6
Genoa, del mondo donna, se rinasci
di magnanima scuola, e non avrai
schiave a' metalli le tue invitte genti.7

Commento dell'Autore

1 Ninfe d'Arno sono Pisa, Livorno ecc., superate da Genova; e Venezia, che fu astretta a mandarle carta bianca, benché Genova, avendole preso tutto lo Stato e 'l mare, restò perditrice per un archibugio, primo visto in Italia, adoperato contra l'armata genovese ch'entrava trionfante in Venezia.

2 L'imperio di Costantinopoli pur fu preso da' Genovesi.

3 E molti paesi di Soria.

4 Il mar Nero, dove è Caf, loro colonia; e 'l re di Napoli fu preso da' Genovesi e dato al duca di Milano.

5 Per Cristofano Colombo, che scoperse la navigazione al... ecc., e fu genovese, doverebbe essere signora di queste Indie Occidentali.

6 Genova quanto ha preso, l'ha dato a' prìncipi stranieri per danari; e ciò avviene perché la Repubblica è povera, e gli privati ricchi, contra la ragion di Stato.

7 Nota il suo bisogno a farsi reina del mondo.

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