Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 40

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A Polonia


Sopra i regni, ch'erede fan la sorte
di lor dominio, tu, Polonia, t'ergi,
che, mentre 'l morto re di pianto aspergi,
dal figlio ad altri lo scettro trasporte,
dubbiosa che non sia quel saggio e forte;
ma in più cieca fortuna ti sommergi
scegliendo, incerta s'aduni o dispergi,
prencipe di ventura e ricca corte.

Deh! cerca fuor di zelo in umil tende
Caton, Minoi, Pompili e Trismegisti,
ché Dio a tal fin non cessa mai di farne.

Questi fan poche spese e molti acquisti,
immortali intendendo che gli rende
virtù e gran gesti, non gran sangue e carne.

Commento dell'Autore

Piacque sempre a' savi che il re si facesse per elezione e non per sorte d'eredità; però Polonia sopra gli altri s'erge, che lo fa per elezione. Nondimeno non lo fa come doverebbe, perché non cerca sapienti e forti uomini, ma prìncipi grandi e re di gran sangue, onde cade in error peggiore. Nota che Dio non cessa mai di far uomini atti al regno, perché, tenendo cura di noi, è necessario che a ciò provveda; ma noi ecc. Vedi la Politica dell'Autore, e quel che dice: che gli savi credono immortalarsi con gesti eroici, e bearsi benefacendo alla repubblica, non per la nobiltà della carne e sangue, in cui si fidano gli prìncipi del mondo fatti a caso.

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