Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 442

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pezzi minuti, che non possano portar fuoco né acqua. Anzi è rotto da
sé in sé, se tu li togli il non suo. E certo Genua è la fortezza, l’unione
e il busto e il sangue di questo corpo, perché non solo ha trovato per
Spagna il Mondo novo, ma unisce Milano, Napoli e Spagna, e quanto
più denari busca nei regni di Spagna, tanto più sangue suggerisce al
gigante. Dunque se per forza li togli Genua, non si potranno aiutar
l’un l’altro le predette membra, né ci averà sangue per nutrirsi, perché
con li denari di Genua fa le guerre, a cui deve ormai quasi 60 millioni.
E quando li manca la navigazione dell’Indie, Genua l’impresta il
denaro. La qual poi esige con duplicata usura nei regni di Napoli, di
Sicilia e di Spagna. E nei bisogni toglie loro quanto hanno congregato
in più anni nelli banchi e gazofilazii. E per questo li Spagnoli sempre
cercano di sogettar Genua, da cui hanno il nervo della guerra, e li strumenti
di navigare, e li piloti, comiti e innumerabili commodità. E poi
li trattano malamente, non li pagando e facendoli odiosi a popoli, con
farli esattori loro di tante angarie, e fan dire che son inventate da
Genovesi, per che li popoli voltino l’odio da Spagna a Genua, e non
s’accordino con Genovesi a rebellare. Li quali han nel Regno di
Napoli, di 2.700 popolazioni che vi sono, quasi le due mila. E il timor
di perder la robba li fa paurosi. Ma quando fosse lor presa Genua con
armi, come volea far il duca di Savoia con l’Aldighera son 8 anni, o
vero alienata con arte, mostrando a loro quanto son avviliti, poi che si

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