Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 123

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peccato accidentale da Dio proibito non voluto.
Or si può mai stare che Dio abbia fatto peccare
l’uomo e che adesso in noi operi il male per mostrar
giustizia? anzi ciò sarebbe un mostrar ingiustizia
e rabbia maligna interna alla natura sua,
come Medea che struggendosi di rabbia e sdegno,
e non sapendo mostrarla, sopra li suoi figliuoli
s’infuriò e li uccise. Il qual peccato fu minor
di questo che li Calvinisti 6 biastemando attribuiscono
a Dio, perchè Medea per rabbia uscita quasi di
se, li sbranò, ma Dio ciò l’ha pensato molto tempo
e ab eterno di far questo macello nei suoi figliuoli,
e il peccato pensato per le leggi umane e divine
è più abominevole, però più si castiga come più
maligno. Or se Dio avesse questa rabbia, dice
San Paolo, come giudicar potrebbe il mondo giustamente?
Dio ci guardi d’entrare in tal pensiero
nefando, se di più non si dee veder mai che un
Agente principio voglia altro dai suoi effetti nè
più desideri che l’esser imitato. Dunque quel
che Dio proibisce come male, nè per ragioni fisiche,
nè teologiche si può congetturare ch’egli
faccia come queste sette diaboloche faccian i prencipi
tiranneschi e infingardi e i popoli disubidienti
e sconoscenti persuadono.

Ger. O Giacomo mio, tutto m’hai consolato e
tolto da grande intrigo, s’io avessi prima saputo
questa empia bestemmia de’ Luterani e Calvinisti
n’avrei spesso parlato in conseglio, che il maestro
ha lasciato tutte l’altre imprese, attendendosi solo
ad esterminarsi questa razzaccia. Adesso ne sono
certissimo che il male vien da noi e la dannazione
come la causa eligente e operante, e da Dio come
permettente per non violentare la libertà, il quale
però tutti vuol salvi e di sufficienti doni naturali
e favori che a lui grati ci rendono ci rappresentano
al fine che da quello allettati e aiutati il seguiamo
e ci salviamo e non c’inganna quando
predica la sua bontà verso tutti, e volontà che
siamo santi e al bene incamina; ma guari a colui

6 Nell’esemplare su cui si basa la trascrizione è li Calvinistiè corretto in che li Calvinisti (vedi scheda all’edizione digitale).

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